Ormai è giunto il momento di dirlo esplicitamente, senza tanti giri di parole: la vagina va tassata.
Mi pare giusto così, dal momento che il pertugio femmineo si può considerare a tutti gli effetti un capitale idoneo a produrre ricchezza, nonché contemporaneamente un bene mobile di lusso, visto che spesso consente una vita facile e sfarzosa a chi la porta.
Un minimo di contributo all’erario è doveroso.
Abbiamo detto e ridetto fino alla nausea che la liberazione sessuale ha portato grossi danni alla nostra società e ha creato una situazione pesantemente sfavorevole per una grossa fetta di uomini, contemporaneamente dando un grosso vantaggio alle donne che, con la scusa del “la vagina è mia e ne faccio quello che voglio” ,hanno oggigiorno il potere di controllare il mercato di una delle risorse più importanti, ovvero il sesso.
Vedi: la Donna e il Sesso come Strumento di Ricatto
Grazie alla loro vagina le donne possono non solo ottenere gentilezze e trattamenti di favore, ma possono ottenere molteplici vantaggi economici e arricchirsi.
Cullandosi sugli allori, per giustificare i propri privilegi non fanno altro che ripetere che “il sesso non è un diritto”. Ok, ma se il sesso non è un diritto bisogna prendere atto che è un privilegio, è un lusso.
E quindi paghino per questo lusso di cui dispongono.
Così come paga chi ha un’auto costosa, uno yacht o degli immobili.
Visto che lo stupro è reato e di tornare in cucina come facevano le nostre nonne non ne hanno voglia, visto che ormai è evidente che la vogliono dare sempre agli stessi, come e quando vogliono, visto che continuano a parlare della loro vita sessuale in termini di utilizzo di un bene e non come comportamento responsabile all’interno di una società, rimane solo una cosa da fare, e cioè riconoscere il valore economico del loro bene-organo riproduttivo e tassarlo.
E’ tempo di istituire l’ IRVAG – imposta regionale vaginale.
Una tassa sulla vagina che servirà per pagare le prostitute agli uomini che non sono abbastanza attraenti per avere sesso gratis.
Eh sì, perché si fa presto a dire che per risolvere il problema incel bisogna riaprire le case chiuse, ma poi le prostitute chi le paga? L’uomo medio ha comunque fondi limitati e non riuscirebbe mai ad avere la stessa vita sessuale di una donna senza dissanguarsi economicamente. Quindi è giusto che le prostitute siano le stesse donne che lo respingono a pagargliele.
L’IRVAG non diventerà l’ennesimo strumento del fisco per tartassare i suoi cittadini, ma sarà solamente un piccolo, misero contributo che sicuramente le femministe saranno felici di dare in nome della parità che tanto si battono per perseguire. E che del resto farà arricchire pure le donne, o almeno quelle che decidono di darla per denaro.
Naturalmente ci saranno da stabilire alcuni criteri per quantificare l’importo dovuto, che sarà calibrato sulla base del valore sessuale.
Ci saranno ovviamente diversi scaglioni fiscali, o meglio ficali, perché per quanto qualunque donna faccia una vita da sogno rispetto al suo corrispettivo maschile, non è sicuramente giusto che una giovane e bella paghi come una vecchia cicciona obbrobriosa.
Verrà istituita una commissione estetica, incaricata di valutare le future contribuenti (questo darà occasione anche anche di creare nuovi posti di lavoro).
Il voto delle esaminate non verrà dato direttamente dai giudici ma verrà calcolato indirettamente sulla base delle singole preferenze che essi mostreranno nei confronti di una piuttosto che dell’altra donna.
Si fissa l’imposta base, quella per la ragazza nella media, a 1000 euro annui.
Le tipe da 5.5 pagano mille euro l’anno, ogni mezzo punto in più si pagano 500 euro in più. Ogni mezzo punto in meno si pagano 100 euro in meno.
Il primo scaglione fiscale va dai 15 ai 24 anni, in seguito si paga il 2% in meno ogni anno.
Le donne impegnate con pariestetici o inferiori godranno di benefici fiscali, ma naturalmente fingere di essere impegnati in una relazione mentre si è single verrà considerata a tutti gli effetti truffa i danni dello Stato.
Alcuni esempi:
Concettina è la classica napoletana piccola e scuretta. Ha 29 anni, è single ed è alta 160 cm per 60 kg (sovrappeso moderato). E’ una 5. Fa quindi una vita paradisiaca.
1000 euro. Si tolgono 100 euro per il mezzo punto e si riduce del 10% la somma (5 anni dopo i 24).
Concettina pagherà 810 euro annui di IRVAG. Una cifra francamente risibile che non copre neppure il costo di tutti i vari cocktail che riesce a scroccare il week end nei locali ma che potrà fornire circa una dozzina di prestazioni sessuali ad un uomo discriminato.
Pawlina è una fotomodella polacca di 19 anni, un bendiddio di ragazza 180 cm per 55 kg con occhi azzurri e capelli biondi. Voto 9. Single pure lei.
Pawlina paga 1000+3500 = 4500 euro annui di IRVAG, perché non può beneficiare dello sgravio età e fidanzamento.
Può sembrare ingiusto che ci sia una così poca differenza di tassazione tra il barilotto dell’esempio precedente e la dea baltoslava, ma bisogna anche considerare che le ragazze belle comunque portano ricchezza al Paese e piacevolezza estetica ai cittadini, e non vanno a compromettere il decoro urbano come quelle brutte, quindi è giusto che nel tassarle si tenga conto anche dei vantaggi che danno alla società e non solo dei loro privilegi individuali.
In Conclusione:
Come diceva il buon Gaudente: “Ogni donna nasce con un tesoro in mezzo alle gambe e ogni uomo con un mutuo”. Compito di un Paese civile è redistribuire le ricchezze ed è quindi necessario fare in modo che ogni cittadino maschio possa soddisfare i propri bisogni primari così come possono farlo le donne.
Attraverso il prelievo fiscale lo Stato potrà disporre di fondi per finanziare le prostitute e renderle accessibili, o perlomeno economiche, per quegli uomini che non sono abbastanza ricchi e attraenti.
Tutto ciò senza andare ad intaccare la tanto preziosa “libertà sessuale” delle signorine italiane. Semplice, equo, efficace.
Parodia del film 1984 di Orwell sulla base di questo articolo, creata da un nostro lettore:
Mi sembra che questo Blog, e soprattutto chi lo frequenta, sia veramente ossessionato dalla figa.
Voglio dire, non è che sia l'unica cosa al mondo; anche quando dite che un uomo lavora, fa carriera e fatica solo per la prospettiva di avere una donna esagerate, e di molto.
Sarà forse stato così in passato, e comunque non sempre.
Non è che Alessandro Magno abbia conquistato il più grande regno sino ad allora conosciuto per compiacere una donna.
E non è che Leonardo e Michelangelo abbiano creato opere grandiose per inseguire una gnocca. Anzi, erano gay…
E non è che, poi finisco l'elenco ma potrebbe continuare all'infinito, Einstein abbia svolto le sue ricerche sulla realtività per la prospettiva di chiavare.
Tutti questi e molti altri grandissimi uomini hanno fatto ciò che hanno fatto per soddisfazione personale, mica per conquistarsi una qualche copulata.
Come loro, la stragrande maggioranza delle persone insegue obiettivi personali e professionali per il proprio piacere e la propria soddisfazione.
Voi siete, invece, appiattiti sulla figa.
E siccome non riuscite ad averla, nonostante l'ossessione, vi rincoglionite a vicenda con piagnistei tremendi che poi degenerano in pensieri folli, come quello di riportare indietro la società di cento anni.
Non fraintendetemi: non sto negando che essere Incel sia un problema, ma non è nemmeno la più grande delle tragedie.
Insomma, c'è chi nasce povero, chi malato, chi in una situazione familiare disastrosa.
Voi siete nati brutti. Ma, cazzo, si sopravvive.
Personalmente sono tutt'altro che bello: pelato, con la pancetta e i denti storti e, come potrete immaginare non ho un grande successo con le donne.
Ma, diamine, non ho nemmeno mai pensato di disperarmi come fate voi, e ciò per un banalissimo fatto: e cioè che nella vita si può essere felici anche senza.
Prima che qualche testolina brillante tiri fuori la storia della volpe e dell'uva, preciso che attualmente sono fidanzato, anche se spesso -e a lungo- non lo sono stato e anche se capisco benissimo che, domani, potrei ritornare single; prospettiva, quest'ultima, che però non mi fa disperare proprio perchè so che, appunto, si può vivere ed essere felici senza.
Per lavoro vedo tutti i giorni bambini malati gravemente e, fidatevi di me: quando li vedi sorridere, non puoi non pensare a quanto sia davvero stupido disperarsi per le piccole o grandi miserie di ogni giorno, inceldom compresa.
Ricordo molti anni fa, ai tempi dell'università, c'era questo belloccio arrogante che riassumeva in sé tutte le caratteristiche tipicamente considerate "negative". Misogino, razzista, egocentrico, macchiavellico, ipocrita, bugiardo…insomma uno al quale non interessava altro che sé stesso e disprezzava tutti gli altri (pur facendo l'amicone di tutti perché incapace di dire le cose in faccia). Però non mancava mai di sottolineare come a suo avviso le donne fossero geneticamente inferiori, così come qualsiasi razza diversa dalla sua. E poi c'era questa ragazza: una sinistroide innamorata del politically correct, ipocrita buonista, che portava avanti qualunque ideologia a sostegno di animali, donne, immigrati e compagnia cantando (ovviamente disprezzando l'uomo medio caucasico che -si sà- è oppressore di natura e nemico dell'umanità).
Neanche a dirlo si misero insieme, anche se lui non mancava di cornificarla o definirla "cagna" con i suoi amici. Eppure lei insisteva. Sosteneva che le donne incastrate in relazioni infelici dovrebbero liberarsi del partner per vivere libere ed emancipate, ma lui era almeno due punti estetici sopra di lei quindi quel discorso per lei non valeva. "Sto con lui perché lo posso cambiare" disse una volta. Io non ci ho mai creduto. Questa è la tipica giustificazione che dovrebbe nobilitare la sua scelta, lei ci stava assieme per puro altruismo no? Per migliorare lui. Che animo nobile.
Come tante altre che usano questa scusa vogliono solo mascherare i loro istinti con una patina di virtù. Non poteva certo ammettere che "quel tipo mi fa vibrare la fregna come un tamburo, al punto che volto le spalle a qualsiasi stupida ideologia buonista che ho sostenuto fin'ora e mi faccio insultare ed umiliare da lui purché ogni tanto mi monti".
So che non c'entra col post ma avevo voglia di raccontare questa storia. Per le donne però i patetici sono coloro che non scopano, pensando a queste persone mi chiedo davvero chi lo sia di più
Ragazzi scrivo sotto questo articolo per dire la mia sul blog intero:
Alcune idee veramente interessanti (poligamia/ipergamia per esempio) ma secondo me (mia modestissima opinione eh) spesso si esagera ottenendo l effetto contrario. Ecco alcuni punti in cui sono in forte disaccordo:
– Si descrive una situazione eccessivamente disfattista, E' vero che le dinamiche descritte sono verosimili per quanto riguarda la provincia italiana ma nelle grandi citta spratutto europee la situazione e' molto piu equilibrata. A londra per esempio le ragazze sono molto piu disponibili a dare fiducia e farsi approcciare perché spesso la gente e sola e stanca dai ritmi lavorativi. Quindi se vede un ragazzo che puo darle un po di stabilita e compagnia abbassa parecchio le pretese
– Ma che idea avete delle donne? Solo degli sborratoi e basta? Non so ma a me e' sempre piaciuto conversare con le ragazze a prescindere dall aspetto sessuale e anche per storie occasionali mi e sempre piaciuto una ragazza che fosse anche simpatica. Per non parlare della bellezza di essere con una persona con cui si sta bene e il conoscersi a vicenda. Secondo me ad alcuni farebbe bene iniziare ad avere amiche donne senza fini di sesso…. anche per apprezzare di più' il genere femminile
– Qua si parla di un rifiuto come fosse una tragedia. Ma ragazzi sapete cos e' la vita vera?? Boh sembra che alcuni pretendano che le ragazze arrivino senza fare il minimo sforzo e devono essere anche carine
Credo cha alcuni lettori siano molto giovani
– si da troppa importanza alla bellezza. Sinceramente se avessi la possibilità' di aumentare una mia qualità' non sceglierei mai quella. Secondo me la usate un po' come scusa per stare in disparte e non buttarvi (per carita' essere belli aiuta pero guardate che dopo un po' diventa semplicemente abituale avere le ragazze attorno e magari si inizia a dare peso all'affinità' caratteriale e quindi la bellezza viene ridimensionato come vantaggio (a meno che non si voglia essere single a vita, allora si essere belli serve)
Ma forse anche questo e' dovuto alla giovane eta' di chi frequenta il blog (mi fate sentire vecchio a 27 anni!!)
Ottimo il suggerimento di emigrare in altri paesi sono d accordo. Perché non approfondire un po' di piu' quel punto?
P.S.
Sono un ragazzo normalissimo. Prima ragazza a 19 anni e pochi contatti con le ragazze al liceo e vedevo tutti i miei amici acchiappare più di me (mai sentito inadeguato). Spesso mi appassiono al mio lavoro/studio quindi ho passato molti venerdi sera a studiare/riposare dopo la settimana lavorativa
Penso di avere solo due vantaggi rispetto alla media. Mi piace da morire (mi piaceva visto che ora sono impegnato) approcciare le ragazze sconosciute, mi da una scarica di adrenalina specialmente se fatto con un amico fidato, quindi non mi e' mai pesato prendere pali. Inoltre sono sempre stato single all'estero e viaggiato molto (a parte il liceo) e li L'intraprendenza paga di piu dell italia
Post capolavoro, di gran lunga il migliore e propositivo di tutto il sito e probabilmente dell'anno intero.
Complimenti e grazie per la risata generata dalla sola lettura del titolo.
Se contemporaneamente si potesse abolire il bollo-auto (visto che in genere lo pagano gli uomini) si potrebbe redistribuire ulteriormente… 😉
Oh, prima che si obbietti "eh ma chi ha la Ferrari…" intanto chi ha la Ferrari fa 3 km/l quindi le tasse le paga già sulla benzina e sull'assicurazione, ma di solito opera trucchi fiscali per cui l'auto risulta domiciliata a Montecarlo o San Marino ecc. Una normale misura anti-evasione ripristinerebbe la democrazia contribuitiva post-bollo (oppure se proprio siete liguri, aboliamo il bollo per i veicoli sotto i 120 cv di potenza massima e raddoppiamolo per quelli sopra -al 90% uomini con alto valore M).
Solo stupidità maschilista e demagogia femminista possono credere il contrario e presentare come prova di debolezza o di discriminazione la conseguenza di una preminenza naturale e di un privilegio. Se non ci arriva la filosofia a spiegare questo ai maschi, ci sta arrivando la vita, in termini di contatto crudo con la realtà naturale e la stronzaggine femminile. E i movimenti di pensiero sprezzantemente definiti “misogini” ma in realtà semplicemente “disincantati” (qualcuno, sulla scia di Matrix, ha deciso di chiamarci “redpillati”) sono destinati a moltiplicarsi a livello planetario. E’ il tipico caso in cui la psiche ferita arriva, per istinto, a svegliare la ragione ottenebrata dallo pseudo-illuminismo. Le ragioni della necessità di vivere prevalgono sulle costruzioni sedicenti “razionali” (morale, progresso, civilizzazione ecc.).
Psicologicamente è pesante dover tollerare una società libertina a parole e continuamente suscitante disio per immagini e al contempo puritana nei fatti (ché la maggioranza dei maschi sotto i 40, al contrario delle femmine, ha meno rapporti ora rispetto a mezzo secolo fa: causa del cosiddetto “fenomeno incel” – il quale, lungi dal dipendere esclusivamente da problemi psicologici individuali, esistenziali e contingenti, è invece un fenomeno sempre più comune destinato a divenire una bomba sociale nel medio periodo – e frutto della cosiddetta “ipergamia” femminile la quale porta le donne, dalle belle alle brutte, a concentrarsi tutte su quella ristretta percentuale di uomini “capibranco”, ovvero detentori del primato e del prestigio sociale variamente declinato nell’apparire mediatico o nella possibilità economica) e repressiva nei comportamenti (la prostituzione, a parte il paradiso germanico, è quasi ovunque criminalizzata o resa inaccessibile all’uomo medio, mentre persino uno sguardo è molestia, un invito violenza, un corteggiamento non arrendevole stalking). Ormai le nuove generazioni di maschi, se non de-virilizzati per tempo dall’educazione “gender-free” (ammesso sia possibile su larga scala vincere la natura con le balle della cultura: magari i femministi/mangina politicamente corretti di oggi un giorno, per reazione, esploderanno come bruti), non tollerano più il diritto di sbatterci le tette in faccia accostato al dovere non solo di non toccarle ma pure, sempre più spesso, di non guardarle (troppo) ed al divieto di pagare una donna adulta e consenziente per poterle finalmente toccare!
Per quanto si tratti di una provocazione(più distopica che utopistica) non sono assolutamente d'accordo…la figa ha valore"nel mercato sessuale" perché siamo noi uomini a dare un valore spropositato ad essa.
La desideriamo in maniera spasmodica e meramente materialista…piace la donna come oggetto di piacere, a patto che rispetti dei canoni estetici determinati dalla società stessa(comandata comunque dagli uomini) di quello che è come persona poco importa
Per come la vedo io sia uomini che donne sono attratti dal bello, ma il problema fondamentale è nelle dinamiche relazionali uomo/donna che si sono evolute malamente nella società capitalista…
Se è vero che la donna ha il potere sessuale(ma ce l'ha in funzione della sua bellezza) nella società occidentale, è anche vero che quello economico e politico è in mano agli uomini(Pochi, senza scrupoli,avidi, egocentrici, ed egoisti)ed è nettamente superiore…
Le donne che sfruttano la propria immagine/ bellezza (e nel caso delle prostitute il loro corpo)arrivando ad essere ricche sono veramente poche rispetto alla maggioranza e si tratta di attrici,modelle, cantanti, soubrette, ballerine(che comunque non arrivano mai ad esserlo al punto da avere peso nelle dinamiche di potere globali)…quelle a cui mirano guarda un po', gli uomini con i soldi e il potere…
Secondo me si può essere felici anche con una donna normale(usando i termini di questo blog una "pariestetica") a patto che abbia una visione del mondo comune alla nostra e non sia la borghesuccia pretenziosa, materialista e viziata da mamma e papà…ma si riconoscono subito quelle…e non avere la pretesa di soddisfare il desiderio sessuale con donne inarrivabili esteticamente…
Se io sono nato "cesso" non è che posso pretendere/ho il diritto per nascita di accoppiarmi con la "cerbiattina nordica" cercherò di migliorare là dove posso…(da un punto di vista economico, sociale e estetico)…ma se sono stato sfortunato amen…è delirante pretendere di avere le prostitute ventenni fighe pagate da quelle che mi rifiutano…se voglio la figa, almeno uno straccio di lavoro per mettere anche le puttane a budget devo sbattermi ad averlo…
Al più come paese civile mi occuperei di regolamentare la prostituzione, togliendone il controllo e gli introiti alla criminalità organizzata dando anche la giusta dignità a tale posizione che contribuisce ad alleviare molta della sofferenza maschile…
E dare la sicurezza soprattutto alle ragazze che sono in una condizione di sfruttamento che comunque per quanto ne dica la propaganda femminista sono una minoranza fra le prostitute…quelle che sono costrette a vendersi per poco e per strada più che altro…le altre è vero che si vendono ma ne hanno un ritorno economico importante, tale che se sono intelligenti nel gestire il denaro possono smettere dopo pochi anni, quando un lavoratore normale ne deve fare almeno una quarantina di anni …)
A Jonathan Swift piacerebbe questo elemento.
Complimenti per l' umorismo. Ma nessuno si sognera' mai di tramutare in realtà una proposta simile. Senza contare che andare con una prostituta non è assolutamente come fare sesso non a pagamento
articolo delirante
Concettina ha un peso normale, soprattutto se la sua ossatura è robusta, quindi potresti alzarle il voto xD
P.S. …oppure, per certi-Ficare ogni utilizzo effettivo (dante diritto a sgravi ficali "Irvag"), si potrebbe impiantare una sorta di "chip-counter sottocutaneo" (nella parete vaginale).
Come all'entrata di certi negozi/supermercati/centri comm.li, per contare con precisione gli "accessi" quotidiani (quindi, sommandoli, quelli settimanali/mensili/annuali 😀 ).
Il che, per equità ficale, dovrebbe dare diritto anche ad una Irvag di partenza più bassa (per chi fa mettere in auto la scatola nera, il premio assicurativo scende).
😀 😀
Una sorta di sc
L'estate scorsa ho fatto una ristrutturazione con demolizioni e , terminata quella, un repulisti generale della casa e cantina.
Non potendo utilizzare i cassonetti per smalire macerie e gettare vecchio arredamento, con l'aiuto di un amico furgone-munito ho portato tutto, in varie tranches, all'isola ecologica più vicina.
L'operatore leggeva il codice a barre sulla bolletta (tari), digitava peso stimato dei rifiuti smaltiti direttamente e rilasciava una sorta di scontrino/ricevuta.
Sull'ultima bolletta, per quegli smaltimenti di cui mi son fatto carico personalmente, mi hanno scontato 13 €.
Morale: come criterio di sgravio, non va bene il parametro "avere marito/fidanzato" (con cui può aver smesso di avere rapporti: magari non ci sono; o magari ci sono, ma con l'amante), rileva l'utilizzo effettivo vaginale, che andrebbe quindi "riscontrato" ogni volta con il fruitore di turno (una sorta di ricevuta ficale elettronica, da inviare direttamente all'Agenzia Ficale nazionale, per eventuali controlli incrociati).
Dimenticavo: si può andare anche "a credito di Irvag" per gli anni a venire, eh.
Es. Irvag annua di Tizia (per un dato scaglione ficale) pari a 1000 €.
Ogni "utilizzo ficale" dà diritto a uno "sgravio ficale", poniamo (stiamo larghi) di € 20.
A Tizia basterà darla 1 volta a settimana (non necessariamente a marito/fidanzato) e sarà esonerata, per quell'"anno ficale" X, dal pagamento dell'Irvag.
Se la dà 2 volte a settimana, va "a credito ficale" (per tutto l'"anno ficale X+1", salvo cambiamenti di "scaglione ficale", ovviamente).
Quindi c
Quelle di Thickfog rappresentano una serie di blue-pills care alle femministe, le quali reclamano PARITA’ in ogni aspetto del “mondo come rappresentazione” (studio, lavoro, posizione sociale, cultura, denaro, potere, ovvero tutto quanto non è dato in natura, non esiste di per sé, ma è stato creato ex nihilo –e semplicemente, appunto “rappresentato” sulla scena della vita – dalla mente umana per “vivere sopportabilmente”, nascondendo dietro un “velo di Maya” la tragedia dell’esistenza – “il basso stato e frale e il mal che ci fu dato in sorte”, direbbe Leopardi – e lo spietato meccanicismo della “Natura matrigna”) proprio mentre, nel “mondo come volontà” (ovvero quanto esiste da sempre per la sopravvivenza della specie e di cui fanno parte desiderabilità, amore sessuale, riproduzione, attrazione e quindi potere di scelta e forza contrattuale nei rapporti amorosi e tutto quanto davvero conta innanzi tanto alla natura e alla discendenza quanto ad una vera felicità individuale intesa come appagamento dei bisogni naturali) continuano a sfruttare, senza limiti, remore né regole, in ogni modo, tempo e luogo (fuori e dentro la prostituzione, dalle discoteche agli uffici, dalle spiagge alle vie, nell’incontro più fugace e occasionale come in quello più studiato e duraturo), le DISPARITA’ naturali (di numeri e desideri, volute dalla Natura per i suoi fini di propagazione e selezione della vita, totalmente avulsi dai concetti umani – troppo umani – di felicità, libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà, ecc.: se le femmine desiderabili fossero in numero pari ai maschi disianti e se il desiderio femminile avesse sorgesse con la stessa fulminea rapidità e la medesima tuonante intensità di quello maschile – come credono certi antropologi freudomarxisti – la femmina non potrebbe selezionare efficacemente e la Natura non otterrebbe di escludere i maschi “meno adatti” dalla riproduzione), grazie alle quali (qualora non intervengano “bilanciamenti sociali” in grado di dare desiderabilità e potere contrattuale anche agli uomini) possono pressoché unilateralmente scegliere il partner, aprire e chiudere qualunque rapporto, stabilire o cancellare qualunque “regola” di convivenza e “decisione condivisa” (ché chi non la condivide finisce in un millisecondo a “fare all’amore col telescopio”, non avendo a disposizione gli altri 364 potenziali sostituti da cui ogni donna è mediamente corteggiata nei suoi anni migliori) e rispetto alle quali tutto quanto la voce mendace del femminismo chiama “discriminazione” o addirittura “oppressione” è semplice giusto, equo ed umano “bilanciamento”.
Però deve valere ANCHE per le regioni a statuto autonomo! 😀
No vabbè io ti amo 😀
Articolo molto ma molto buono. Un solo difetto: nella frase “Una tassa sulla vagina che servirà per pagare le prostitute agli uomini che non sono abbastanza attraenti per avere sesso gratis”, va assolutamente tolta l’ultima parola. Il sesso non è MAI gratis, l’uomo lo paga sempre. Paga la sua inferiorità biologica.
La frase giusta (sacrosanta), che dovrebbe essere PROPOSTA DI LEGGE se fossimo in un paese serio è quindi:
Una tassa sulla vagina che servirà per pagare le prostitute agli uomini che non sono abbastanza attraenti per avere sesso.
Potrebbe non essere necessaria l’IRVAG. L’Agenzia delle Entrate si è espressa in merito affermando che chi esercita la “nobile” quanto antica arte del meretricio è chiamato a contribuire all’erario dichiarando i propri compensi in un apposito quadro della dichiarazione dei redditi, il quadro RL, nello specifico, secondo me, alla sezione III (Altri redditi di lavoro autonomo), ai sensi del comma 2 dell’articolo 53 del TUIR.
Era solo per far capire che una donna non è da 5 solo perché non rientra nei canoni estetici imposti dalla moda e che 60 kg per 160 cm non è un sovrappeso moderato, ma un peso normale.
Le vergini e le sposate non pagherebbero nulla però! Io proporrei una tassa sugli uomini scapoli come durante il fascismo.
condivisibile però ammazza' che fatica
Questo articolo me l'ero perso, fantastico nella sua utopistica ironia!!
Un'ironia che però nasconde una verità di base, scomoda, che molti negano.
Ogni donna è seduta su una cornucopia da cui può far uscire denaro, posizione sociale, favori di qualunque genere.
Con la caduta dei tabù, ognuna di essere è libera di sfruttarla a proprio piacimento per migliorare la propria posizione, mentre il membro maschile, a meno di essere collegato a un viso di prim'ordine, non vale un tubo. Meno di una moneta fuori corso.
@MountainLion 21 agosto 2019 17:50
No, nel suo caso, in quanto impegnata in una LTR, godrebbe di benefici fiscali… ;-D
@Anonimo29 luglio 2019 13:04: può anche darsi che lei fosse sincera nella sua intenzione di volerlo cambiare, o che fosse talmente tanto all'oscuro di se stessa da raccontarsi da sola bugie e di credere ad esse al punto di essere completamente incapace di ammettere che era talmente tanto attratta fisicamente da chiudere gli occhi sul resto… Sarebbe interessante sapere poi come è finita questa storia. E' lei che ha chiuso quando si è stufata o ha trovato un altro che la trattava meglio oppure è lui che l'ha lasciata, magari per un'altra pariestetica a lui con cui magari lui si è comportato diversamente?
Il discorso è che lo zerbinare è tipico di tutti i rapporti in cui c'è una delle due parti che ha l'impressione (giusta o sbagliata) che sia l'altro quello che potrebbe avere di meglio, indipendentemente dai generi di appartenenza. Insomma, quello che ha timore di essere quello che vale meno, di solito è quello che punta meno i piedi e si sottomette di più…
Fai un articolo sul mewing
Grande red-pillatore 🙂 ottimo articolo pieno di ironia che però nasconde l'amara verità del mercato sessuale specie in questa miserrima nazione del melanzanistan o altresi chiamabile come: italietta degli italioti.
Un articolo del genere se accoppiato a questa battuta che gira ormai da tempo {#01} potrebbe essere un dilettevole momento di gioia e risate per dei "pizzettari" blue-pillati che si trovano a bere il birrozzo e parlare di tipe, fighe e belle donne e sesso (idealizzato, mai fatto ed in attesa di trovare la popolana cicciona italiota che li renda degni di minima attenzione per poi zerbinarli).
firmato: ex-nerd-chatters-slayer
#01: cdn-img-f.facciabuco.com/210/uaos48evjr-ci-fan-pagare-di-tutto-in-futuro-pagheremo-anche-questa-tassa-tassa-sul-pene-penometro_a.jpg
Genio.
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Il problema di fondo è comunque uno e reale (aldilà di scherzi e ironia): è oramai obbligatorio indirizzare l'attenzione pubblica verso l'immensita di differenza di valore sessuale tra l'uomo medio e la donna media.
E, come fatto notare, l'istituzione delle case di tolleranza non basterebbe poichè ad oggi probabilmente proibitive per la maggior parte degli uomini
Leggendo questo articolo pensavo dicessi sul serio. Menomale che il finale mi ha salvato!
“Compito di un Paese civile è redistribuire le ricchezze”
Ottimo articolo, ma mi oppongo al marxismo in ogni forma ?
Articolo bellissimo. Anche se è stato scritto per ridere, io ci ho trovato cose giuste che dovrebbero essere applicate, il che fa pensare quanto assurdo sia diventato il mondo delle relazioni se una cosa assurda come la tassa sulla vagina risulta giusta
In occidente in genere si è raccontato per troppo tempo al giovane maschio che siamo nati tutti uguali e tutti ugualmente destinati a godere del diritto di vivere “liberi e felici”. Su questa base lo si è convinto a ripudiare certi schemi e certe protezioni “tradizionali” (storicamente funzionanti nella prassi) in nome di una teorica, anzi, mitologica “emancipazione” la quale si è rivelata a senso unico femminil-femminista. Razionalmente è difficile giustificare, in un mondo di persone teoricamente “libere ed uguali”, perché mai chi nasca maschio abbia il dovere della cosiddetta “conquista” e chi nasca femmina il privilegio di star ferma sul piedistallo della bellezza (anche quando non vi è, basta l’illusione generata dal desiderio) mettendo alla prova i pretendenti (costretti ad offrire e soffrire a capriccio della “dama”) e selezionando chi eccelle nelle qualità volute, perché mai i primi debbano sempre “fare qualcosa”, “lavorare su se stessi”, agire e parlare per soddisfare qualche aspettativa o compiacere la società e le donne, siano costretti ad una tensione degna di un esame (di cui peraltro non si conoscono chiaramente né programma di studio né criteri di giudizio) mentre le seconde siano tutte a priori “speciali” (“perché voi valete”), possano essere amorosamente disiate, socialmente accettate, universalmente mirate, per quello che sono (sicuramente donne, forse belle), non abbiano il dovere di mostrare doti particolari o di compiere quelle “imprese” (siano esse sociali, lavorative o amorose) cui sono invece obbligati i cavalieri, possano rilassarsi e scegliere comodamente (e perfidamente) se ridere e divertirsi CON loro o SU (contro) di loro. La frottola dell’uguaglianza viene tenuta in piedi invertendo mondo vero e mondo apparente: l’hegelismo residuale della cultura moderna viene usato dal femminismo e dal progressismo in genere per far credere che gli esseri umani, proprio come fossero “figure dello spirito”, abbiano come loro finalità “naturali” raggiungere una certa posizione lavorativa, guadagnare tot euro, ammantarsi di un dato tipo di prestigio sociale, ecc. (tutti, insomma obiettivi “rappresentativi”), quando ogni sguardo capace di superare il velo di Maya vede chiaramente come, per il fatto di essere prima di tutto “animali” (etimologicamente: esseri dotati di anima, esseri, quindi, viventi), essi, semmai usino lavoro, posizione sociale e potere/prestigio per appagare i veri bisogni: l’istinto sessuale, la riproduzione, la necessità psicologica di sentirsi mirati, disiati, apprezzati. Proprio il privilegio naturale femminile fa sì che, avendo le donne tutto questo molto spesso “in partenza”, abbiano molti meno motivi per cercarlo attraverso la fatica, lo studio, il lavoro e tutto quanto si possa conseguire con la fortuna o il merito individuale nel “mondo come rappresentazione”. Non per incapacità (come credono i vetero-maschilisti) o per discriminazione (come vogliono far credere le femministe), ma per statisticamente minore bisogno coloro che hanno già nel “mondo come volontà” il loro potere, la loro realizzazione e la loro “felicità” perdono la parte migliore della loro vita a ricercare quanto invece gli uomini sono obbligati ad inseguire (se non vogliono restare sessualmente negletti e socialmente trasparenti).
Si tratti del fugace incontro di una notte o dell'avventura sentimentale di una vita, la situazione è sempre dispari a sfavore dei maschi: per essere accettato come amante per l'ebbrezza di una sera deve passare per le forche caudine del corteggiamento (nelle quali tanto, troppe dame, potrebbero permettersi qualsiasi perfidia sessuale, qualsiasi tirannia erotica, qualsiasi avvelenamento amoroso, qualsiasi sbranamento economico sentimentale, o comunque anche solo prolungare all'indefinito quella condizione di preminenza psicologica con loro mirate, disiate, accettate per quello che sono – belle, ché ove manca la bellezza supplisce l'illusione del desiderio, e noi costretti a fare qualcosa per apparire degni di tal "dono divino", con loro “possibilitate” già a rilassarsi, dilettarsi, valutare con calma l'eventuale presenza o eccellenza delle doti volute, pregustarsele in un caso o irriderne l'assenza nell'altro, scegliere se divertirsi con noi o su di noi, e noi obbligati a sopportare la tensione di un esame, a restare concentrati per mostrare il meglio di noi, o quanto riteniamo possa apparire agli occhi femminei come tale, quando vorremmo abbandonarci alle onde della voluttà e del sentimento, a restare angustiati dal disio e a rimetterci ad una decisione altrui), per essere scelto come miglior padre della gura prole deve primeggiare socialmente (o comunque mostrare doti di forza, intelletto, dialettica e persuasione che ne facciano presumere la possibilità anzi la certezza).
Nel primo caso ad una donna basta stare ferma sul piedistallo della bellezza (o, meglio, dell'illusione del desiderio) e scegliere con calma fra i tanti che si fanno avanti colui il quale mostra eccellenza in doti immediatamente evidenti ed oggettivamente valide al pari della bellezza (come quelle conferenti primato o prestigio sociale) oppure in quelle doti (di sentimento o intelletto) soggettivamente per lei importanti o irresistibili per un rapporto, dopo averlo più o meno lungamente messo alla prova e costretto a mostrare il meglio di sé (o quanto la donna vede come tale), mentre nel secondo può sempre decidere per prima, in quanto è già disiata per la bellezza e per le forme ch'è bello tacere (dal punto di vista del genio della specie garanzia di salute e di predisposizione alla gravidanza e all'allattamento e quindi irresistibili per l'istinto maschile: essendo l'uomo mosso dal principio di propagazione della vita a disiare immediatamente quante più donne possibili – in un anno potrebbe avere cento figli come il re priamo avendo a disposizione altrettante donne – e la donna da quello di selezione a farsi disiare anche da mille uomini per scegliere fra i pretendenti chi soddisfa le doti volute per la discendenza – e non è la mente ma l'istinto a saperlo – la seconda può quasi sempre scegliere anche a vantaggio del proprio personale interesse, il primo no, dovendo per ineludibile bisogno di bellezza e per la rarità di offerta di quest'ultima accettare colei che interpreta il suo sogno estetico anche quando priva di altri vantaggi) e comunque può diventare madre con una probabilità di buona riuscita (in termini sia di successo riproduttivo sia di felicità di vita personale) totalmente indipendente dal suo successo sociale (al contrario dell'uomo).
Perché dobbiamo assolutamente primeggiare nel lavoro e brillare nella carriera? Semplice perché per esse il lavoro e la carriera sono una scelta, per noi un obbligo. Una donna può per natura (e quindi anche per cultura) ricevere il sorriso degli astanti, l'accettazione della società, il desiderio dell'altro sesso, l'ammirazione di tutti al primo sguardo, di per sé, per la bellezza (quando manca vi supplisce l'illusione del desiderio), la grazia, la leggiadria, senza bisogno di mostrare obbligatoriamente altre doti o compiere particolari "imprese" (cui invece sono costretti i cavalieri, i quali senza esse restano puro nulla socialmente trasparente), né tanto meno di raggiungere certe posizioni (lavorative e non) di prestigio, fama, ricchezza o preminenza sociale. A prescindere dalla sua posizione sociale e lavorativa può realmente avere potere nel mondo all'interno di quei ruoli a lei propri per natura (madre, amante, con dente, musa o amica), che nemmeno la più misogina delle società può cancellare né la più nera delle povertà togliere, o comunque anche all'esterno di essi in ogni occasione sotto qualsiasi regime politico, grazie a quelle possibilità di influire sulle cose e sugli uomini tramite quanto più in essi vi è di più profondo e irrazionale, notate a suo tempo da Rousseau, correlate alla predisposizione all'esser madri (e quindi a plasmare un'anima pur mo' nata, a intuire bisogni e desideri prima anche siano espressi, a prevedere nell'infante comportamenti sociali e tendenze naturali, a siglare per prima la pagina bianca dell'infanzia dell'uomo, a influenzare quanto poi sarà la sua intima personalità) ed evidenti in ogni rapporto umano non banale (in cui appunto l'influenza della donna sull'uomo è sempre molto maggiore di quella inversa). Per sperare di avere gli stessi sorrisi, la stessa accettazione sociale, la stessa desiderabilità amorosa, la stessa ammirazione universale immediata, l'uomo è invece costretto a mostrare certe doti e a compiere una serie di imprese, o comunque a conquistare una certa posizione di prestigio o preminenza nel lavoro e nella società. L'uomo deve lungamente e faticosamente costruire, con lo studio, il lavoro, il successo, la fama, il prestigio, la cultura, il denaro, il potere (sociale) e quant'altro possa discendere da meriti o fortune individuali gli strumenti per sperare realisticamente di ottenere in termini di desiderabilità e potere (reale) tutto quanto alle donne è dato dalla natura grazie alle disparità di numeri e desideri nell'amore sessuale e a quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madri.
Ah ah ah ah ah, la tassa sulla vagina, troppo forte, mi hai fatto piegare in due dal ridere!!
Ma allora, se una, come nel caso della mia ragazza, è gnocca, ma poverina, non ha un euro, che deve fare, darla via a pagamento per pagare la tassa?? Ah, ah!!
Se vi impegnaste a vivere come persone civili come vi impegnate a scrivere questi articoli magari vivreste un po' meglio.
E no, né lo stato né altri vi "salveranno"
È incredibile come io sia in disaccordo con l'idea di base (sarebbe paradossale applicarla e forse aumenterebbe il degrado sociale) ma sia d'accordissimo con le argomentazioni a sostegno.
È superfluo indulgere in complimenti su come il Redpillatore riesca a declinare in chiave umoristica un argomento di così importante attualità.
Ragazzi, il tema è dannatamente serio: dobbiamo cominciare a mobilitarci per porre all'attenzione dell'opinione pubblica l'esclusione di gran parte della popolazione maschile dalla vita sessuale e sentimentale che l'élite di donne e bellocci gode con pienezza e avidità, fottendosene del nostro disagio.
Non possiamo e non vogliamo costringere le donne ad avere rapporti con coloro che non desiderano, ma dobbiamo obbligare la collettività a fornirci il soddisfacimento di quei bisogni che ci sono preclusi da una società che ci emargina. LA DISCRIMINAZIONE ESTETICA DEVE ESSERE TRATTATA GIURIDICAMENTE AL PARI DI OGNI ALTRO TIPO DI DISCRIMINAZIONE ETNICA E RAZZIALE, poiché gli effetti di esclusione che produce sono esattamente gli stessi.
Spero che si possa iniziare una discussione seria e costruttiva al riguardo.
“Il sesso non è un diritto” Ci dicono. “E’ di più” dico io “ è un bisogno”. I diritti sono costruzioni sociali, culturali e umane spesso arbitrarie e sempre mutevoli (talvolta pure sbagliate, come nel mondo attuale dove si chiamano con questo nome pure capricci senza capo né coda tipo cambiare genere a caso o riprodursi fra persone dello stesso sesso), mentre i bisogni (e il sesso è uno di quelli primari) sono certezze universali della natura. E quando i primi si contrappongono ai secondi, alla fine della fiera è la natura a prendere (giustamente!) il sopravvento. Per quanto indottrinate, le masse maschili un giorno si rivolteranno “per istinto” se non (perché questo è difficile laddove la cosiddetta “intelligenza” sia controllata dal potere mediatico manipolatorio) “per ragione” al giochino cinico e baro del femminismo sopra descritto (e proprio dal mondo anglo-americano, dove il cancro femminista è più maligno e l’epidemia progressista più virulenta, stanno provenendo i primi segnali in tal senso, dall’elezione del “puttaniere” Trump al “politicamente scorretto” Boris Johnson).
In Italia in particolare, non ne possiamo più (e questo sito ne è una spia) di fanciulle di bellezza non alta ma di comportamento sempre altezzoso che trattano con malcelata sufficienza quando non con aperto disprezzo chiunque tenti in qualsiasi timido approccio, di coetanee di livello estetico-intellettivo non certo superiore al nostro che pretendono attenzioni, regali e corteggiamenti degni di miss mondo, di stuoli di amici/ammiratori pronti dare tutto in pensieri, parole ed opere per la sola speranza. Spesso la colpa di questa “corte dei miracoli d’amore”, che attende come un cliente d’epoca romana davanti alla casa di un patrizio con la sportula in mano, è attribuita alla “stupidità” del maschio italiano. Questa analisi confonde la causa con l’effetto. Il comportamento stupido è causato dalla disperazione del non avere alternative, data l’estrema rarità di fanciulle davvero avvenenti e il conseguente assoluto potere contrattuale di ogni creatura vagamente somigliante a qualcosa in grado di suscitare un sia pur minimo palpito di desiderio. Solo perché nell’est Europa migliori combinazioni genetiche garantiscono maggiore disponibilità di fanciulle attraenti non vediamo certi comportamenti fra i nostri simili di quelle terre.
La prostituzione è ormai l’unica via percorribile, per cui va difesa ad ogni costo come la linea del Piave, se non vogliamo ridurci (anche noi che “abbiamo aperto gli occhi”!) come chi, inginocchiato o prostrato (nell’anima prima ancora che nel corpo) mendica amore e attenzioni a colei dal cui solo altero gesto dipendono il paradiso della concessione o l’inferno della negazione.
Perché non dobbiamo permettere alle donne di "esserci pari" nel lavoro e nella carriera? Altrettanto semplice: perché non sarebbe giusto da un punto di vista complessivo. Il mondo che noi abbiamo generato (il mondo storico, quello ordinato da chaos in kosmos ad opera delle grandi civiltà indoeuropee rette da valori virili e aristocratici – la Roma Repubblicana, la Persia Iranica, la Grecia Omerica, l'India dei Veda, la Germania Sacra e Imperiale – rispetto alle quali le società matriarcali senza classi sono apparse prigioniere delle specie o comunque storicamente recessive, anche quando come nel caso degli Etruschi avrebbero potuto disporre di alcuni strumenti tecnologici ancor più avanzati) è solo nostro (in quanto costruito da noi soli secondo i nostri soli valori, quelli che, anche in un mondo come quello attuale decaduto rispetto ad essi, possiamo ancora leggere tra le righe dell'Iliade, dell'Eneide, dei Poemi Persiani, della Baghavad Gita, dell'Edda, del Beowulf). Anche (per non dire soprattutto) loro è il mondo vero, il mondo delle cose più afferenti la natura, la discendenza e la felicità individuale, rispetto al quale il nostro è non già oppressione (opprimere non è obiettivo dei savi), bensì equo e umano bilanciamento volto a permettere anche a noi di avere pari libertà di scelta e forza contrattuale in quanto davvero conta per sperare realisticamente di vivere liberi e felici (o, meglio, non troppo tiranneggiati e sopportabilmente) nonché di riprodursi (o anche solo di essere accettati per l'avventura di una notte).
Provocazione estrema e molto utopistica, anche se interessante.
Cmq, secondo me, ha qualche "falla":
– ingiusto secondo me far partire la tassazione dai 15 anni di età. Ci sono ragazze (meno rispetto al passato, ma ci sono ancora, soprattutto tra le figlie di immigrati di certe provenienze) per le quali è impossibile fino alla maggiore età o addirittura oltre anche solo avere qualche flirt con l'altro sesso, figuriamoci di più… Che facciamo? La applichiamo solo alle italiane o a tutte le residenti in Italia, indipendentemente dal possesso della cittadinanza?
Inoltre, il partire dai 15 anni mi sembrerebbe un invito alla promiscuità precoce. Fino almeno alla maggiore età non ci vedo niente di male se ci si volesse impegnare in studio, sport, amicizie rimandando il sesso a dopo;
– ci sono anche le omosessuali. Che facciamo, le consideriamo come se fossero single anche loro? Le penalizziamo ancora di più? Le esentiamo, salvo penalizzarle maggiormente nel caso l'omosessualità dichiarata fosse "di comodo" per evitare la tassa?
– in base a dove si vive, le possibilità di incontro sono diverse (ed in effetti, anche qui si parla di "imposta REGIONALE"). Insomma, a parità di altre condizioni, sicuramente le ragazze che vivono nelle grandi città, soprattutto se nel centro-nord Italia, hanno molte più possibilità rispetto a quelle che vivono nella provincia profonda, soprattutto se al Sud. Che facciamo, facciamo lo sconto ad una che si mette con un pariestetico o addirittura di inferiore livello che risiede a Milano rispetto ad una che vive in un piccolo centro della provincia di Potenza o di Cosenza, che sicuramente incontra molte meno persone? Oppure no, per evitare che certe aree del paese si spopolino ancora? Insomma, anche questo è da valutare…
– ci sono (fortunatamente rari, ma cmq di più rispetto agli uomini) casi di ragazze a cui muore il fidanzato/coniuge. Credo che queste abbiano diritto ad un periodo di esenzione. Ma quanto lungo? Un anno per tutte, o è troppo poco? Oppure lo facciamo variare in base all'età ed al luogo di residenza?
– l'estetica delle persone può variare con il tempo. Ci sono non poche ragazze che a venti anni sono 7 abbondanti che a 35 sono a malapena delle 6, e quasi altrettante fanno il percorso inverso migliorando. Ogni quanto facciamo la revisione del "valore sessuale"? Ogni anno? Ogni due anni? Ogni cinque? Inoltre, tassando meno le meno belle e di più le più avvenenti, questo potrebbe portare ad indulgere nella trascuratezza estetica…
Insomma, ammesso e non concesso che la proposta sia fattibile, ci sono davvero molte variabili da considerare…
Dopo questo…se fossi donna te la darei! XD
Faccio parte del forum dei brutti ma non sono favorevole a questa proposta.
Innanzitutto perché inapplicabile in un mondo dominato dal politically correct e dal nazifemminismo moderno.
(Anzi, mi sembra si vada nella direzione opposta: alcune leader politiche -Boldrini in primis- hanno proposto di detassare assorbenti, ecc. in quanto si tratterebbe di tassa di genere)
Inoltre, io non credo che mediamente le donne se la passino meglio degli uomini a livello economico e lavorativo. Vero che per alcune professioni essere di sesso femminile rappresenta un vantaggio, ma per le posizioni apicali vige ancora il "soffitto di cristallo" e restano ancora appannaggio del maschio.
Il vantaggio dell'essere figa-muniti deriva dal fatto che difficilmente una donna finirà in mezzo a una strada, in qualche modo la sua vagina la salverà dal baratro, grazie ai milioni di disperati presenti tra il sesso maschile.
Favorevole invece alla legalizzazione e tassazione della prostituzione, sono quelle le donne che dovrebbero versare un contributo in relazione alla loro figa.
Saluti
Barda_