Anzitutto, ringrazio il Redpillatore per concedermi questo spazio. Dunque, veniamo subito al sodo. Quante volte abbiamo sentito dire, da parte di persone non sempre titolate a farlo, “devi migliorarti?”. Credo una miriade. Molti non lo fanno, accettano le conseguenze (o non conseguenze, come vedremo in seguito) di ciò, oppure se ne lamentano, a ciascuno il suo. Poi c’è chi cerca di fare qualcosa per migliorare la propria situazione, ognuno ha la sua idea di “automiglioramento“, ma comunque la mette in pratica.
Io l’ho fatto. E vi dico com’è andata.
Anzitutto: chi sono io? Un uomo affabile, ormai oltre i 40, abitante in una piccolissima provincia del Nord, di modi discreti ed educati, non alpha, non omega: diciamo beta non remissivo. Con le sue storielle passate, sempre da uomo beta. Espressione un po’ da bamboccione ma non spiacevole. Alto 1,82, e altezza fa mezza bellezza. Ma purtroppo ho un dannato sovrappeso (parliamo di obesità medio-alta) che mi porto appresso da sempre, per aver usato massiccie dosi di farmaci cortisonici a causa di problemi di salute in tenera età. E per di più sono stempiato da quando avevo vent’anni. Ora, sappiamo bene che essere grassi (per di più pelati, a meno di non essere Vin Diesel) è una delle maggiori colpe nella società moderna, e sfido chiunque a dire il contrario. Attenzione, ci sono casi in cui un grassone è ben voluto dal mondo femminile: quando è abbastanza “alpha” (leggasi: dominante, tracotante, insomma, un figlio di puttana) da giustificare la sua mole cinghialesca. Bene, non è il mio caso, anche se certamente non sono una pezza da piedi. Del resto, in fondo, “le donne guardano la personalità”, giusto?
Eppure gli stimoli esterni all’Automiglioramento generico erano all’ordine del giorno.
“Eh, se pesassi di meno”, mi disse, per esempio, una cicciona con due tette altrettanto grosse dietro la quale (e le quali) andavo pateticamente appresso. Un vero paradosso. La tipa mi diede un bel palo. Poi si sposò con un tizio che andava in chiesa con lei, brutto come la morte ma già “ingegggnere”, oltre che compagno di setta religiosa ultracattolica. Insomma, la cicciona che aveva chiamato ME ciccione, aveva trovato il pane gradito ai suoi denti, ovvero la famosa “sistemazione” (e ricordatevi: una donna con le tette grosse non rimarrà MAI sola, anche se priva di tronco encefalico o con l’alito da peste bubbonica). Passiamo avanti.
“Eh, dovresti migliorare la tua cultura, e anche il tuo fisico, per rispetto della partner”. Questo me lo disse una femminista con cui mi ero messo. Una pazza scriteriata: era capace di urlare improvvisamente a squarciagola in macchina se distrattamente sbagliavi strada. Affamata e assetata di fava sotto le lenzuola (e ben contenta), feroce vituperatrice della stessa (e del patriarcato naturalmente) in pubblico. Un giorno, dopo varie umiliazioni tipiche della sua specie, mi disse: “eh, sto con te, in mancanza d’altro”. Ero una seconda scelta, in pratica, anche se la prima scelta per lei non c’era: nessun altro, del resto, la frequentava. La mollai. Dato che fra l’altro aveva ancora l’apparecchio. A 35 anni. Non vi dico il dolore (sì, potete immaginare, non c’è bisogno che vada avanti: la prima volta non mi aveva manco avvertito che aveva un filo di acciaio in bocca, e qui mi fermo).
“Eh, dovresti conoscere gente, vestirti meglio, anche”, mi disse poi una cugina vissuta che aveva forse per paradosso più problemi di me, essendo ormai quarantenne mantenitrice di venticinquenne belloccio (puntualmente scaricata al momento giusto). Per fortuna non mi misi con lei, dato che l’incesto non fa parte delle mie ambizioni. Però era l’ennesimo “eh, dovresti”. Dovevo questo. Dovevo quello. Sempre e comunque.
Bene. Stimolato dalla saggezza femminile, che mai mente e mai pecca di ipocrisia, decisi di prendere la palla al balzo e vedere un po’ cosa fare.
Mi misi a dieta, con sforzi assolutamente immani. Non vi dico le giornate passate a resistere al frigo: chi ha la fortuna di una trombamica costante può sicuramente distrarsi meglio. Peraltro, non è sbagliato dire che i magri siano tali perchè trombano di più e si sfogano meno sul cibo, e viceversa, in un circolo virtuoso.
Con la sola forza di volontà, iniziai prima a camminare per brevi distanze. Poi sempre più lunghe. Poi, una volta calato di peso in modo sufficiente per non distruggermi le ginocchia, iniziai addirittura a correre. Per 10 km. Poi per 15. Poi per 20 km. A livello atletico, ero diventato il Forrest Gump del mio paese. Non la smettevo più di correre. Avevo superato il primo periodo (durissimo), avevo preso il passo. Non mi fermavo più. Correvo tutti i giorni, 365 gg all’anno, anche a Natale.
Morale: in un anno passai, con sforzi eroici, da 125 chili a poco più di 85. Cambiai interamente il mio vestiario, avevo un aspetto tutt’altro che sgradevole, pur non essendo un fotomodello. Vestiti nuovi, non costosi ma bene abbinati, scarpetta piacevole.
Ero pronto per rimettermi sul Mercato. E qui comincia il bello.
Pieno di ingenuo e ritrovato entusiasmo, mi metto tacitamente “sulla piazza”. Cercavo più o meno implicitamente aiuto fra le mie cerchie di amici, per incontrare qualche tipa gradevole, o quantomeno interessante. E sono sempre stato di bocca buona, peraltro.
Amici blupillati e più o meno felicemente accoppiati (in base a varie combinazioni di elementi che ben sappiamo), mi presentano così una donna mirabile nelle loro parole. “Sai, lavora in banca”. Non che me ne fregasse granché, anche se lo status monetario è una calamita anche per molti maschietti (il tasso di matrimonio fra dipendenti pubblici, garanzie reciproche di risorse, ne è dimostrazione). E il resto? “Eh, lavora in banca…”. Vabbè.
Iniziamo a parlare. La tipa non era granché esteticamente, aveva la faccia come una pizza, ma pazienza. Parlava in modo strano, a volte si mangiava le parole e parlava in dialetto strettissimo. Ma soprattutto, era sempre presa dalla voglia di organizzare qualcosa, uscire, uscire sempre. E fin qui niente di che.
A un certo punto la vedo tirare fuori, in questa convulsione organizzativa, due, tre telefoni. “Ma scusa, quanti telefoni hai?”. Lei mi risponde: “Eh, ne ho dodici”. Sì, avete capito bene: 12 telefonini con cui prendeva appuntamenti per uscire la sera come una ragazzina di 20 anni. Manco io riuscivo a crederci, e l’amico non mi sapeva dire perchè avesse 12 telefonini. In pratica combinava appuntamenti con vari bellocci con LMS alto da cui veniva bombata e puntualmente scaricata.
Scopro così, con amarezza, che ero stato scelto dagli “amici” come “badante definitivo” per sistemare una tipa che si rivelava essere ninfomane e bipolare. Non c’era nient’altro oltre a lei nella loro cerchia. Nessuno se la sarebbe mai caricata, se non per una trombata serale con rischio persecuzione. Ma gli “amici” la volevano scaricare a me per sempre. Ne uscii bruciato.
Seguirono approcci educati (ricordatevi: è lei che sceglie!) con altre tipe, belle, brutte. Nessuna sembrava essere granché interessata al sottoscritto, tranne i casi umani. Porca miseria, possibile? Pensai di avere ancora qualche problema, anche se non sapevo quale.
All’ultima spiaggia, un giorno, decido di provare con Tinder. Sino a quel momenti l’idea di usare piattaforme di incontro mi era sembrata patetica. Ma, ancora obnubilato dall’ottimismo bluepill, mi dissi: hey, se si usano così tanto queste piattaforme, ci sarà un motivo. Anche se, avrei scoperto dopo, il motivo non erano certo i risultati.
Mi faccio una bella foto e la posto su Tinder. Senza ritocchi o altro, sembravo un ometto a mio modo di vedere decisamente interessante. Alto, peso forma, elegante. Me lo dico persino io che sono di solito poco indugente verso il mio aspetto. Scartabello qua e là, seleziono tipe normalissime. Per paradosso, scarto proprio le top model, per sicurezza. Eppure nessuna mi caga. Ma allora il problema sono davvero io? No, caro mio. Il problema NON sei tu. Anche questo lo avrei capito dopo.
In un 20 gg di uso stranito quanto intenso di Tinder, riesco a combinare solo due incontri. Il primo è con una tipa di aspetto normale, ultratrentenne, un pelo sovrappeso, niente di che. Oh, magari è simpatica. Prendiamo appuntamento: stiamo un tre quarti d’ora a parlare. Io di cose simpatiche. Lei di alieni e satanismo. Con il mascara nero e le occhiaie. Ecco. Ciao, magari ci risentiamo, eh.
La seconda era carina, sui 26 anni o qualcosina in più. Bionda, occhi azzurri, vagamente accigliati. Forse un po’ giovane per me, mi dico. Ma il problema non era certo quello, e dovevo capirlo dallo sguardo spiritato. Dopo le prime conversazioni simpaticose, inizia a subissarmi di messaggi. Tipo una quindicina al giorno. A un certo punto anche oltre 20. Mi dice che non rispondo mai, io le rispondo ogni tanto, sto un po’ con lei sulla chat ma le dico che sono al lavoro, chiaramente c’è modo e tempo per parlare. Dopo un paio di giorni, arriva il sabato. La ricontatto. Non mi risponde. Riprovo in seguito. Nada de nada. Avevo deluso una semplice stalker potenziale. Mesi dopo una conoscenza comune mi dice che avevo evitato un mare di guai.
Insomma, attiravo sempre il peggio. Pensavo (e penserete anche voi, giustamente) che me le andassi a cercare apposta. Non era così: ma rimaniamo sul pezzo.
Dopo questo ultimo fiasco, alla fine mando tutto affanculo. A vedere tanto squallore, mi deprimo definitivamente. Anche a causa di un lutto in famiglia, pian piano, in soli 6 mesi o poco più, riacquisto tutto il peso che avevo perso con grande sforzo. Via gli abiti che avevo preso, mestamente rinchiusi in scatole che forse non riaprirò più. E addosso di nuovo i vestiti taglia forte messi alla cazzo di cane. In fondo, cosa me ne frega, mi dissi?
Avevo semplicemente saggiato sulla mia pelle l’ LMS a 40 anni. Ovvero, se a quell’età non hai LMS alto (o, in alternativa, non sei un “alpha percepito”, brutto e squattrinato ma “dominante” e/o tatuato), puoi migliorarti quanto vuoi: il tuo valore complessivo, pur migliorando in uno dei tre elementi, rimane sempre complessivamente troppo basso. Può capitare anche in altre età, ma a 40 e oltre è ovviamente peggio, in quanto, fra gli altri difetti, la nostra società è ferocemente ageista, sempre nei confronti, beninteso, dei soggetti con “basso LMS”. Ammesso che sia basso, perchè è ormai appurato che sono le aspettative femminili a essere ormai incredibilmente alte.
Per me, migliorarmi fisicamente non è servito assolutamente a nulla con le donne, per quanto possa sembrare assurdo. Quelle gradevoli o quantomeno normali hanno già ipergamato da anni e sono sposate, oppure già divorziate dagli stessi alpha che le hanno scaricate per donne più giovani. E sono magari anch’esse su Tinder, cercando nuovamente uomini aitanti o con alone di riccanza, scartando proprio i “mediomen” come me, sia pure “automigliorati”. E poi rimangono gli avanzi degli avanzi, single completamente fuori di testa o donne con figli in cerca di mero mantenimento.
L’unico scopo per il quale mi ero rivelato valido, alla fine, era quello: il mansueto e maturo beta provider per pazze irrecuperabili e per i loro figli fatti con “alpha men” vari negli anni dei volatili presi a nastro. Redpill, amara ma necessaria.
Conclusione: perchè tanto sforzo per cercare una donna? Troppa energia messa in campo per nulla. Il problema NON ero io. Sono loro a scegliere: giustissimo, peraltro. E allora, che cacchio mi miglioro a fare, se alla fine le loro scelte sono sempre le stesse?
No, mi dispiace. Non voglio più migliorarmi solo per stare dietro a delle stronze interessate a esaltare all’estremo la propria voglia di apparenza e il loro status. Altresì, non voglio essere, e non sono, la “seconda scelta” di nessuno. E tantomeno essere trattato come tale. Il gioco non vale la candela. Le non conseguenze del mancato automiglioramento, in fondo, sono preferibili alle conseguenze di un automiglioramento perseguito con forza ma alla fine inutile, riassumibili in delusione, depressione, disistima completa. Un mancato automiglioramento, invece, ha delle non conseguenze: rimani solo come prima, ma almeno non rimani bruciato.
Migliorarmi caratterialmente, poi, non ne ho bisogno, e capisco solo ora (dopo una vita a farmi un sacco di complessi) che non ne ho MAI avuto bisogno. Non picchio le donne, sono educato, ho una buona cultura anche se solo diplomato (e ne ho viste di capre o di imbecilli, o peggio violenti, adorati dalle loro consorti nonostante non sapessero mettere in riga due frasi di senso compiuto). O forse è proprio questo il problema? Beh, non è un problema mio di certo.
Ora mi apprezzo per come sono. Non voglio forzarmi a fare il brillante per poi finire in un divano a 60 anni con una rompiballe che mi dice che “non sono più quello di quando mi aveva conosciuto”. Non mi va di fingere di essere ciò che non sono, per stare dietro alle fisime di una sgallettata, che sia giovane o fuori tempo massimo. Contemplo così, dalla mia solitudine ormai vicina all’ MGTOW, il panorama intorno a me, fatto di uomini ormai sposati da un pezzo, chi in modo “de luxe” (alpha man + cercatrice d’oro, finché il patto commerciale fra le parti regge), chi in modo medio o basso (beta provider + rompiballe). Prima, queste sfumature non le vedevo.
E occorre davvero ringraziare le teorie redpill, con le loro intuizioni, le loro criticità, le loro analisi in divenire. Potrò concentrarmi sullo stare bene con me stesso, anche senza “migliorarmi”. Meglio una escort di lusso ogni tanto: rende meglio e probabilmente (anzi, sicuramente) costa pure meno a lungo termine. E senza ipocrisie guarda direttamente i soldi, non la panza o la stempiatura. Sempre che le femministe non arrivino a vietare il meretricio consapevole e volontario. Capita qualche rara avventura saltuaria con qualche cercatrice di beta provider? Valutare pro e contro, agire, poi un bel calcio in culo e poi via, sparire, senza farsi pericolose speranze. Volete affetto invece di sesso? Forse è meglio che vi svegliate: se non siete “high-LMS” è meglio che vi prendete un gatto, possibilmente senza scoparvelo. L’unico LMS che vale per gli animali è costituito da croccantini e due coccole. Che poi, fondamentalmente, anche a noi uomini beta basta poco, e non mi riesco quindi a spiegare come certe donne facciano le gattare senza manco farci il piacere di una grattata in testa a noi uomini spelacchiati e di “basso” LMS. Bah.
Attenzione: questo NON è un invito a non automigliorarsi. Bensì a capire se l’automiglioramento sia necessario e utile. E’ come aprire un’ impresa: vanno calcolate le possibilità di successo. E se sono basse, farlo giusto per se stessi e senza dannarsi. Se la tua auto ha settanta cavalli, è inutile scannarsi il portafogli per raggiungerne 100 modificandola fino all’ inverosimile. Tanto ci sarà quello con la Mercedes da 300 cavalli che ti supererà senza il minimo sforzo. Meglio aggiungerne dieci con la marmitta da due soldi, e giusto per soddisfazione personale.
Insomma, sentite a me: automiglioratevi, ma solo per voi stessi. La vita è troppo grande per stare tutta in una figa.
-Alex de Large-
Bellissimo articolo! Mi sono anche molto divertito a leggerlo perché era pieno di ironia.
Non so perché, mentre lo leggevo, mi veniva in mente Giuseppe Battiston, anche nel film ” bar sport” che è uno dei miei preferiti.
Anche se l’ attore non è stempiato come sostieni di essere.
Hai descritto uno spaccato della nostra società in maniera sublime. Ma mi hai fatto anche molto ridere perché sembrava un copione per un film del miglior Woody Allen, con dei personaggi fantastici come la donna coi 12 cellulari per contattare i bellocci, la stalker seriale, la femminista che ti dice che sta con te per ripiego…e altre ancora…
Bella anche la conclusione. Dopo questo percorso di vita, descritto benissimo, sei arrivato all’ accettazione di te stesso e hai smesso di emulare gli altri e di rincorrere il conformismo.
E se ci pensi: la maturità consiste proprio nell’ accettare se stessi.
Ottimo articolo e molto divertente. Dovresti mandarlo a qualche regista di commedie. :)))
L’automiglioramento è utile sia a te stesso che a trovare donne, ma va preso per quello che è in realtà. Vediamo dunque cos’è. C’è un tipo di automiglioramento sostanziale, cioè “reale” che avviene quando migliori il tuo fisico in senso atletico, mangi più sano, smetti di fumare (la puzza allontana circa il 50% delle donne, quelle non fumatrici che non sopportano il fumo), smetti di annegare le delusioni nell’alcool, curi di più il tuo look senza spendere un patrimonio. Migliori la tua cultura, nelle cose che ti interessano senza badare a ciò che è di moda, impari lingue straniere (come qualcun’altro ha suggerito prima), studi per ottenere un titolo che ti aiuti nel futuro etc. Questo è un automiglioramento che ha ottimi risultati al di fuori della ricerca delle donne perciò è un ottimo tipo di automiglioramento. Sentirsi migliori (avere cultura e senso critico nelle discussioni, prestanza fisica, un lavoro solido) da anche mota fiducia in sè stessi ed è un antidoto contro tristezza o depressione. Quindi l’automiglioramento, quello vero va fatto, indubbiamente.
Poi ci sono i finti automiglioramenti, quelli apparenti. imparare a farsi le foto per instagram, comprare vestiti costosi, indebitarsi per auto di lusso, frequentare locali considerati alla moda: è chiaro che questo tipo di automiglioramento dà risultati solo nella ricerca delle donne. Non è vero che non dà risultati, ma il problema è che DA MIGLIORAMENTI NELL’AMBITO SEDUZIONE CHE SONO TROPPO PICCOLI PER GIUSTIFICARE L’IMPEGNO E IL COSTO.
Mi spiego meglio: se siete dei “morti di fama” e credete che sarete felici di rimorchiare una pari livello al costo di far dipendere tutta la vostra vita su quello, allora anche i “finti automiglioramenti” fanno per voi: con immensi sforzi e soldi spesi per trasformarvi, troverete prima o poi qualcuna che ci sta, più o meno al vostro livello.
Ma il punto è che non diventerete mai uno slayer o un Chad quindi non sarete mai uno che ha in mano la propria vita sentimentale.
Certo, aumenterete un po’ il numero e la qualità. Ad un costo enorme però, perchè l’automiglioramento richiede grosso impegno e anche tanti soldi, soprattutto l’automiglioramento di tipo finto/apparente.
E anche migliorando un po’ le vostre possibilità, rischiate di dipendere emotivamente dalla donzella che credete di aver conquistato e che invece pobabilmente vi ha fatto innamorare per poi sfruttarvi.
Ne vale la pena?
SICURAMENTE NO.
Riassumendo io credo che l’automiglioramento funzioni nella seduzione, ma funziona molto meno di quello per cui è pubblicizzato: l’ho vissuto sulla mia pelle. Dunque cosa fare? Prediligere quel tipo di automiglioramento orientato verso sè stessi, quello che qua sopra ho descritto come automiglioramento “sostanziale”: lo si fa per sè stessi e ci si limita ad attività piacevoli e non frustranti, di riflesso avrà anche qualche effetto sulla seduzione. E si evita quel tipo di automiglioramento orientato alla seduzione, che invece è frustrante e troppo costoso in relazione ai risultati che dà.
Resta il fatto che come strategia generale, se si automigliorassero tutti, la competizione resterebbe ferma allo stesso punto e nessuno otterrebbe di più in ambito seduttivo, quindi l’automiglioramento non è la soluzione al problema dello sbilanciamento del potere sessuale dei due generi.
Ohibò, ritorno qui, non pensavo di aver scatenato un tale putiferio con questo articolo….sono persino planati bluepillati e PUA (personalmente li considero ideologicamente complementari) a dare dislike in massa. Il povero Puttanier Cortese si è beccato 15 pollici in giù in un giorno :))
Mi piacerebbe comunque giusto aggiungere un aneddoto per descrivere la categoria Motivatori e Self Made Men.
Conoscevo, molti anni fa, un amico di comitiva che non batteva assolutamente chiodo. Era un rompicoglioni tremendo, un essere logorroico con panzetta, camicia a quadrettoni e barba incolta che pensava di avere sempre ragione su tutto e su tutti. Dato che era, tuttavia, palesemente un fesso preso in giro e non uno pseudo alfa come tentava di mostrare, veniva puntualmente e bellamente ignorato dal genere femminile.
Aveva però una qualità notevole: era FOTTUTAMENTE ricco. Genitori in carriera, superattico in complesso prestigioso, talmente benestante che quella M gigante riusciva a essere potenzialmente compensativa di quasi tutto il resto. Era sì uno sfigato, ma gli ci volevano pochissimi altri punti di L e S per risolvere.
Anni dopo, lo incontro, e, come prevedevo, era sistemato e in tiro. Aveva trovato e sposato una tipa insipida e freddina, ma a cui facevano ben comodo i denari.
E ogni volta declamava le gesta mirabili con cui, con spirito alfa, si era fatto una posizione impalmando una tipina così. Peccato che non avesse fatto null’altro che:
Praticamente come “automiglioramento” NON aveva fatto un emerito cazzo, ma, appunto, il suo M era talmente alto che alla fine trovare e impalmare una sgallettata non aveva richiesto grandi sforzi in altri ambiti. Eppure sembrava che avesse conquistato il Polo Nord per come ne parlava, con tanto di rimproveri agli “inferiori”.
A me faceva piacere che con quelle due cazzate si fosse sistemato, del resto io stesso ho detto che NON bisogna rinunciare all’automiglioramento SE C’E’ UNA POSSIBILITA’ CONCRETA DI SUCCESSO. E infatti è questo un caso tipico.
Che cercasse di di sminuire gli altri in base alle sue conquiste con le medesime, cercando di insegnare chissà cosa, invece, non mi faceva affatto piacere.
Cosa voglio dire? Che conosco i miei polli: questa è la categoria (con vari mix di M o pseudo “alpha factor” percepito) ai quali appartengono i vari Marco C e compagnia, gente che per evidenti fattori di autoinganno, di vendita di fumo o vantaggio di partenza (non è da tutti poter viaggiare e fare quel che cazzo ti pare senza avere altre impellenze) cerca di insegnare non si sa bene cosa, ma che NON ha ancora ben chiara cosa sia la redpill.
Redpill è un concetto generale, variabile, non definitivo. E’ anzitutto una presa di coscienza dell’ LMS e del suo funzionamento. Poi ognuno se la gestisce come vuole. Che uno decida di chiavare e gettar via donne a raffica oppure andarsene in un monastero, sono affari suoi, sono scelte diverse conseguenti all’assunzione della redpill.
Motivatori e PUA invadenti, invece, NON sono parte della redpill in quanto cercano di convincerti a tutti i costi (come abbiamo già visto con MarcoC) della tua totale e incondizionata responsabilità, quindi andando contro quei valori LMS sui quali NON sempre abbiamo il controllo (e che sappiamo essere la BASE di ogni discorso ragionevole).
Ex sfigati diventati “fighi” con due cazzate partendo già da posizioni di favore, PUA e bulli da due soldi che vanno contro gli sfigati “panzoni” a cui non frega nulla di seguire le loro teorie: tutta questa gente è inevitabilmente bluepillata alla pari di una femmina che “guarda la personalità”, e non basta aver assunto precedentemente la redpill, perchè cercare di convincere a tutti i costi il prossimo del proprio buon agire è una forma di deviazione e illusione.
Chiamata, appunto, BLUEPILL.
Per me i redpillati veri sono MGTOW, puttanieri a nastro (senza imporre la propria pick up art come se fosse lezione di vita) oppure monaci, o possibili vie di mezzo se esistono.
Venditori di pentole e “very uominy” non ce n’è bisogno, credo. Manca altro?
In questo resoconto (perlatro sempre interessante da leggere) ci vedo pero’ un problema di nesso sequenziale.
Ovvero: ti migliori e riprovi a “buttarti sul mercato”… ma va male e allora arrivi alla conclusione che e’ stato inutile perche’ tanto le donne sono sempre loro a scegliere.
Il problema e’ appunto che tutti i casi di donne sbagliate di cui ci racconti sono state DA TE evitate a priori perche’ non ti convincevano piu’ di tanto (con sospetti piu’ o meno poi confermati da amici e/o senno di poi). Sembreresti quindi essere incappato nella banale realta’ dei fatti che a 40 anni i single ancora liberi sul mercato sono spesso tali perche’ problematici, ma questo vale per entrambi i sessi e non c’e’ bisogno di tirare in ballo grandi teorie ipergamiche.
In altre parole non c’e’ nel tuo racconto alcun caso di tipa, al tuo livello, che ti sarebbe veramente piaciuta ma che ti ha scartato per le note teorie “redpill” e/o LMS cui ti riallacci nelle conclusioni…
Un modo alternativo di intendere l’automiglioramento è quello di una graduale aggiunta di utensili alla propria cassetta degli attrezzi, secondo me.
Imparare le RSD (ok, criticatemi pure), le lingue straniere, linguaggi di programmazione, programmi informatici, divorare libri, imparare mestieri utili etc… Invece di puntare tutto sull’aspetto fisico (per altro importantissimo), aggiungere alla propria faretra le giuste frecce tramite scelte ragionate può dare risultati promettenti a lungo termine indipendentemente dalla persona.
L’autore del bellissimo articolo avrebbe avuto una o due (o cento) chance in più in un contesto internazionale per esempio conoscendo il russo o l’inglese, in termini sia di cultura che di figa. Oppure, parlando di mestieri utili, immaginiamoci se fosse diventato un pasticciere con i controcazzi famoso nella sua area (cosa tra l’altro ancora possibile visto che la vita di un uomo inizia a quarant’anni)… Lo status che ne sarebbe derivato avrebbe posto la stazza in secondo piano. Anzi, la professione avrebbe indirettamente giustificato la stazza.
E per quanto riguarda i relitti umani nei quali l’autore si è imbattuto, fondamentale è sapere che le provincie italiane sono, da nord a sud, nient’altro che piccoli buchi del culo persi nell’universo. Senza eccezione.
Parlo per me: uscire dal paesello e trasferirmi in una metropoli è stata la miglior cosa che mi sia successa, la mia salvezza. Un miglioramento che ha generato moltissimi miglioramenti.
Scappare dall’Italia mi ha permesso di conoscere persone di qualità sorprendente ed è vivendo all’estero che capisci quanto le italiane siano irrimediabilmente provincialotte, indipendentemente dal livello di istruzione/estrazione sociale.
Le vediamo come piccole dive e dimentichiamo che sono solo le nipotine viziate di una mandria di contadini arricchiti.
Ho fatto per anni l’errore di scambiare il paesello per il centro del mondo, permettendogli di mortificarmi e demoralizzarmi. Non fate lo stesso errore.
Tutto condivisibile, l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato il tuo buttarti giù e tornare a pesare 126 chili e rotti dopo aver faticato tanto per scendere di peso. Non è qualcosa che dovresti fare per loro, tanto le donne di te (come di me) se ne fregano, che tu ti uccida o no, che tu stia male o no. Quindi considerando tutto ciò per me è assurdo che tu metta in pericolo la tua salute (e con l’obesità rischi di non arrivare a 60 anni) per fare un dispetto a chi? “Alle donne”? In realtà l’unico dispetto lo fai a te stesso. Del loro giudizio dobbiamo fregarcene, in fondo l’affetto e l’amore sono tutte idiozie, tutti veniamo amati o meno solo per il nostro aspetto. Pensa a te e lascia perdere il resto.
La cosa bella è quando a dirti di automigliorarti sono persone che oggettivamente valgono meno di te in termini di intelligenza, moralità, gusto, cultura e anche reddito.
Se sono così bravi a dispensare consigli perché sono poveri, stupidi e ignoranti?
Quando poi sai per certo che è solo questione di lotteria genetica e allora smetti anche di frequentarle, non arrivano nemmeno lontanamente ad un livello considerabile interessante per la quale spendere mezz’oretta.
Il mio miglioramento è una bella bistecca al sangue con contorno di patatine fritte.
Sono dei troll. La tattica giusta è non rispondere.
La cosa che trovo davvero incredibile è che quelli che ci dicono “impegnatevi” non sanno niente di noi, e anche se gli diciamo che siamo sportivi, plurilaureati, impegnati nel volontariato, colti, sensibili, rispettosi…
loro continuano a dirci “impegnatevi di più”, fingendo di non vedere che è pieno il mondo di gente che scopa ed al contempo è ignorante, violenta, criminale, lowIQ, immorale, bugiarda… A quelli mai nessuno dice “impegnatevi di più”. E’ uno schifo dover leggere i PUA, ma ti ripeto che si tratta di troll quindi non può esserci discussione razionale. Non rispondono mai ai nostri punti razionali, facci caso. Parlano sempre di altro.
Mi ritrovo in varie cose.
Anche più di vent’anni fa (quando si usavano icq, libero annunci e roba simile, non c’era questo tinder – ho ricordi vaghi), in rete si trovavano quasi solo malate di mente (o ritardate, o nevrotiche che appunto – coincidenza singolare – si infuriavano a morte per una strada sbagliata, o una manovra in più per un parcheggio, o difficoltà a trovarlo), o donne con problemi fisici (senza offesa): obese, zoppe, eccetera, spesso anche con problemi mentali, oppure immigrate clandestine in cerca di marito (e andavano anche capite).
La mia sensazione è che ancor oggi la situazione non sia molto cambiata (anche se la mentalità dominante tende a presentare come quasi normale cercare relazioni su tinder o simili: ma sarà poi vero che una relazione seria su tre nasce online? ne dubito), e che in rete si trovi la “parte bassa della piramide”: o persone con problemi psicofisici (come me in fondo, che sono un quattro e anche depresso, e la mia cultura, come mi disse una volta testualmente una cessa obesa – poveracca anche lei -, posso ficcarmela nel culo) o tutt’al più ragazze in cerca del colpaccio con il ricco, o donne con figli che cercano un sostegno anche economico (e come biasimarle).
Scusate la prosa contorta ma scrivo in fretta.
Che dire, un vero capolavoro.
Razionalità allo stato puro, dalla prima all’ultima riga.
Soprattutto sulle conclusioni hai pienamente ragione: meglio una escort. E chi più di me, d’altronde, può saperlo…
Ti devo però dire una cosa:non credere che per i “belli” sia poi tanto diverso…
Ok, per i bellissimi forse si. Ma per la quasi totalità degli uomini una relazione si rivela una fregatura.
Se nascono figli, poi, non ne parliamo nemmeno.
Io ad esempio, pur non essendo un adone, non avevo grossi problemi con le donne.
Eppure alla fine mi sono reso conto che il gioco non valeva la candela. Avere una donna fissa non è nulla; solo un obolo che paghiamo alla società per essere accettati e sentirci normali.
Davvero non ne vale la pena.
Sicuramente non ha senso soffrire per migliorarsi inutilmente.
Ciao caro,
Complimenti!
L’ automiglioramento è masturbazione mentale. Ma necessario se si vuole scopare qualcosa free. Quella carina di 26 anni ad esempio avresti potuto scoparla
Ho solo capito che un L4M4S4 senza nessuna possibilità di miglioramento può solo andare con una pro da 9 una volta al mese finché non si becca l’HIV e poi schiatta . Oppure rinunciare alle donne e vivere pienamente tutte le altre gioie della vita .
dodici telefoni cellulari !!!!!!!!!!!
Amico mio che emozioni che mi dai!
Mi ricordi perfettamente me,ti capisco
Ineccepibile, come sempre.
La ninfomane che possiede 12 cellulari per annotarsi con chi scopare sembra una comica alla Carlo Verdone.
Come si dice “quando la realtà supera la fantasia”.
P.S. io su questo sto ancora ridendo.
Migliorare sè stessi è genericamente positivo, sia tenendosi con cura, che migliorando la propria situazione economica e il proprio modo di vivere. Anche spiritualmente e intellettualmente… farlo per attrarre le donne è in genere una bluepillata, perchè a loro interessano solo i miglioramenti MS (dando per scontato che L si puo’ migliorare poco).
“Perchè avevo settant’anni e lei trentacinque,
e mi sono ridotto a un ombra tentando di fare da marito a Jenny,
rosea Jenny piena di ardore vitale…
Perchè tutta la mia saggezza e la finezza della mia mente
non le davano alcun piacere,in verità,
ma di continuo parlava della forza gigantesca
di Willard Shafer,e della sua
meravigliosa prodezza
di tirar su un trattore dal fosso
Così Jenny ereditò i miei soldi e sposò
Willard-
Quella montagna di muscoli! Quel
pagliaccio da circo”
Anno 1915
cit. ” tutta la mia saggezza e la finezza della mia mente
non le davano alcun piacere, in verità“
Bel racconto, e solo mi dispiace per te che sia arrivato a queste scoperte solo a 40 anni. Io ci sono arrivato tardi comunque, a 33, ma già a 18/19 avevo notato come i miei amici bluepilalti e fidanzati con tipe decenti mi criticassero come ‘viziato’ perché non volevo accettare quelle che loro pretendevano di scaricarmi, ossia una maialina sovrappeso e un topo. Io dentro di me mi sentivo umiliato perché gente che, secondo me (proprio come dici tu) non aveva intellettualmente né come buone maniere nulla più di me, e anzi di meno, si scopava delle belle tipe, ed io dovevo secondo gli stessi infognarmi con dei rifiuti. No, hai ragione su tutto: ci si “migliora” (ma meglio sarebbe dire: ci si prende cura di sé) se questo ci fa sentire più decorosi, puliti, gradevoli, ma innanzitutto a sè stessi. Per il resto, se le donne delirano, che cuociano nel loro brodo.
Che dire, condivido in toto, storia molto simile alla mia. È incredibile come certe esperienze siano pressoché identiche, con qualche variante. Se sei un “beta inside” te lo si legge in faccia e per tutti sei quella roba lì: la seconda scelta, bravo, affabile e affidabile, buon per “costruire”, ma le emozioni forti meglio tenerle per qualche alfa o alfa percepito e poco importa che sia un completo coglione e/o ignorante (mi ha sempre colpito come l’ignoranza vada spesso di pari passo con il successo con le donne).
se hai perso la lotteria genetica ( avere pochi capelli = hai perso, vivrai la vita da spettatore dei successi di chi di capelli ha la testa piena ) non vale nemmeno la pena di provare a migliorarsi. Hai sprecato anni preziosi durante i quali potevi goderti cibo e sigarette.
Bellissimo racconto da cui trasuda tanta verità e tanta sofferenza.
Non sei solo. Non hai nessuna colpa. Un abbraccio.
Che grande presa per i fondelli questa storia dell’automiglioramento.
Autore della storia ti dico che non sei l’unico percul@to da questa menzogna, considera che a me dicevano che a me i miei ex amici mi dicevano che dovevo migliorarmi caratterialmente per avere una fidanzata perché per come ero fatto dentro non l’avrei mai trovata e quando me lo dicevano non riuscivo a capire cosa intendessero perché non bevo, non fumo, non picchio gente da quando ho 15 anni, non attacco mai nessuno, con il senno di poi forse è proprio questo il problema.
Altra cosa, comunque è scandaloso che la società attribuisca la colpa degli incel solo agli uomini dimenticandosi che essendo le donne a scegliere può anche darsi che la colpa si trovi nel loro metro di giudizio, come si dice “le colpe non si trovano tutte da una sola parte”
verissimo, fa davvero bene (per se stessi)!
certo io pure ingegnere e ci sto attento!
Bella testimonianza. In parte mi ha ricordato la mia storia. Posso dire che nel mio caso “l’automiglioramento” (nello specifico: dimagrimento, vestirsi meglio, maggiore apertura verso gli altri, conoscere gente nuova, uscire, etc.) ha portato risultati, per cui nel giro di un anno sono passato dal non aver mai sfiorato una ragazza in vita mia, ad avere appuntamenti e relazioni. C’è da dire però, che avevo 25 anni (ora ne ho 40) e a quei tempi tinder & co non esistevano o non erano diffusi.
In ogni caso dopo diversi anni e peripezie, sono giunto alla tua stessa identica conclusione: non ne vale la pena.
Parlo in generale e attraverso le mie esperienze, ma possibile che si deve dare tanta importanza alle donne, poi dopo i trentanni e pieno di ex belle ragazze o ancora belle e attraenti che si fidanzano con il primo che gli passa davanti, anche perché gli è rimasto solo quello, se vi guardate intorno è pieno di coppie di trentenni o quarantenni dove lei ancora si cura (cercando ancora il principe azzurro) ed è attraente e lui è anonimo o peggio fisicamente “sfasciato”, perché non ci tiene più al suo corpo o forse non ci ha mai tenuto.
Poi dico vi lamentate sempre delle donne che trovate e di come sono problematiche e piene di difetti, ma anche voi non vi fate un po’ di introspezioni, perché probabilmente anche voi ai loro occhi avete un bel po’ di problemi caratteriali prima ancora che estetici.
Inoltre uscite dalla vostra zona di confort, non perché come dico gli americani fuori fuori dalla confort zone è “Where the magic happens”, ma perché semplicemente uscite dalla vostra cerchia di amici storici, se aspettate che i vostri amici che magari che sono mezzi incell e sfigati vi presentino una loro amica di alto livello state freschi, saltate il vostro giro di amici classici, magari iscrivetevi in qualche disciplina sportiva (non la classica palestra dove si alza qualche pessetto stancamente) oppure in qualche circolo culturale o di volontariato, ma almeno assicuratevi che rientri nei vostri interessi, cosi non lo fate contro voglia; cosi potrete vedere che i vostri nuovi amici e conoscenti saranno totalmente nuovi e non magari i vostri vecchi amici sfigati che si circondano di sfigati, cosi potete avere un nuovi inizio nei rapporti interpersonali, invece di richiudervi in voi stessi e nel vostro giro di amici fino alla morte(sia sociale che fisica).
Due considerazioni.
La prima, non è detto che i magri siano tali perché trombano di più, anzi il tormento interiore di non riuscire a fare una sola scopata gratis ti consuma
corpo e anima come un dannato.
Seconda, non è l’autore dell’articolo che attira il peggio su tinder, sono proprio
le donne iscritte in quel sito che rappresentano il peggio della cloaca umana
Mi riallaccio a due citazioni, una dell’autore di questo articolo, una di Antonio, per una questione che a mio parere merita di essere affrontata nello specifico.
“come mai per certi soggetti non è necessario manco il diploma alle scuole serale… rimane un mistero ben più importante delle mie lacune”
“loro continuano a dirci “impegnatevi di più”, fingendo di non vedere che è pieno il mondo di gente che scopa ed al contempo è ignorante, violenta, criminale, lowIQ, immorale, bugiarda…”
Indubbiamente è vero che ci sono persone (pure donne) che nonostante abbiano pessimi comportamenti hanno seguito con l’altro sesso e, almeno nel breve termine, nei rapporti con gli altri in generale. Però è pure vero che non è che fanno sesso SOLO quelli, e non è neanche vero che TUTTI quelli che si comportano male hanno riscontri (una bella fetta però è innegabile, almeno considerando sempre il breve termine).
Credo sia un pensiero umanissimo (ne sono spesso preda anche io), ma nella migliore delle ipotesi ozioso e quindi inutile.
Che ne pensate? E’ possibile (ed eventualmente come) allontanarlo o volgerlo in positivo?
N.B. : non pensate a provocazioni, io per prima non ho risposte…
bellissimo racconto anche secondo me, lucido, divertente (a suo modo), graffiante! E con conclusioni ineccepibili e condivisibilissime. Un caso saluto.
Qualche domanda all’autore, il quale può ovviamente non rispondere:
Per il resto, qualche riflessione sparsa. Sul carattere, talvolta essere in un certo modo (che non so se sia il tuo, ben inteso…) può far risultare agli occhi altrui come scontati e prevedibili. Non è un invito a mettersi maschere, ma solo a considerarlo.
Infine, mi viene da pensare che forse il “problema” sia anche la realtà di provincia remota dove vivi. Forse, in un contesto più vasto ed eterogeneo, sarebbe andata un po’ meglio.
In ogni caso, sinceri auguri per una continuazione di vita al meglio in base ai tuoi auspici 🙂
mi sembra una storia un pò banale. L’automiglioramento poteva iniziare prima con la giovinezza tutta davanti. Se arrivi a 40 anni brutto, senza money e status è abbastanza ovvio nn essere appetibile per nessuna, questo si sapeva anche senza redpill. qua solo una croce rossina potrebbe servire, nn capisco la morale della storia….boh
Infatti è quella la vera redpill, quella di Rollo Tommassi. Questa non è redpill. E’ un mix di misoginia, pensieri autocommiserativi e depressione, confezionato ad arte e spacciato per redpill.
E il successo e lo status, se non ce li hai, non è detto che tu non li possa acquistare poco alla volta. Non bisogna per forza diventare un miliardario, basta avere uno status nella propria nicchia di mercato, farsi conoscere, essere qualcuno. Certo, se spendi il tuo tempo libero su internet, l’unico tuo hobby è il calcio, ovviamente guardato, e a questo sommi un aspetto non di primo piano e i classici amici pantofolai che iniziano ogni discorso con “Ormai è tardi, ormai non si può, ormai, ormai, ormai…”, diventa durissima.
Storia appassionante, come tutte le storie simili di Pillole di Vita. Sembrano dei romanzi Harmony per incel, o la versione con pillolina rossa finale del Conte di MonteCristo. Il povero disgraziato che vuole prendersi un riscatto nei confronti della vita e in silenzio lavora per arrivarci, salvo poi vedere il destino cinico e baro prendersi beffa di lui perchè le donne sono tutte superficiali e scartano gli uomini profondi e intelligenti come me.
Letta una, le hai lette tutte.
Dando per buona l’autenticità della storia, viene da chiedersi perchè una donna che cerca sesso facile su Tinder, dovrebbe preferire un 40enne spelacchiato a un 27enne belloccio capellone. O perchè bisogna affidarsi agli amici per trovare qualcuna, piuttosto che impegnarti in prima persona nella ricerca della tua anima gemella. Cosa sperava, che gli amici gli facessero la carità o avessero a cuore il suo futuro? Soprattutto conoscendo il tipo di circoli di amici che abbiamo qui in Italia?
E dopo averla letta 3 volta di fila, non ho chiaro quale fosse l’obiettivo di questi “sforzi eroici” che l’hanno fatto passare da 125Kg a 85Kg. Cosa voleva ottenere? Donne facili da una botta e via? Una moglie? Un fidanzamento a scadenza, per la serie finchè va va, quando non va una stretta di mano e ognuno per la sua strada? Un paio di sporcaccione con cui fare threesome? Mistero.
Non solo non vedo idee chiare e una visione strategica di lungo periodo (chi sono, cosa voglio ottenere, entro quando, in che modo), ma neanche un amor proprio di base, che si evince dal compiacimento con cui descrive la facilità con cui ha riguadagnato tutto il peso che aveva perduto. Una persona che ha una buona opinione di sè e si vuol bene, non si fa scientemente del male in questo modo. La sindrome metabolica e le malattie associate, sono la causa primaria di morte nel mondo occidentale.
Buffo poi il fatto che critica in continuazione le donne desiderose solo di apparenza e status, quando il suo atteggiamento è fortemente giudicante e legato alle apparenze dal primo rigo all’ultimo. La bigotta ultracattolica, la ninfomane psicopatica, la grassona, la faccia da pizza, la stalker. E’ lo stesso atteggiamento giudicante che hanno le donne verso noi uomini: il povero, il pelato, il mammone, ecc…
Infine, non si capisce perchè bisogna essere sempre “il mansueto e maturo beta provider”. Dato per scontato che le donne non amano questo tipo di uomini, esistono mille modi per apparire più alfa. Più virile e imprevedibile, e meno ragionierino posato in doppio petto.
Un automiglioramento mai iniziato.
Peccato, fino a certo punto reportage da manuale, e poi crolla nel finale col biscottino della fortuna redpillante. E vabbe’.
Comunque meglio un cane: il gatto fa il mantenuto proprio come la rompiballe e caca dentro casa. Col cane fai due passi e prendi aria.
Sul mio cellulare ho un immagine che guardo ogni giorno, come promemoria. L’immagine mostra una faccina spaventata che recita : Autostima scarsa equivale a Indecisione, Pessimismo. Rassegnazione, Incostanza, Arrendevolezza. L’immagine mostra anche una faccina fiduciosa che dice : Autostima alta equivale a Ambizione, Determinazione, Proattività, Perseveranza, Intraprendenza.
Ognuno tragga le proprie conclusioni…
Quello su cui vale la pensa spendere due parole, sono gli assolutismi cui si giunge con queste storie.
Perchè lo sprovveduto che approda qui e legge questi racconti, arriva alla conclusione che “l’estetica è tutto” per cui o hai quella, o qualsiasi cosa farai sarà inutile e farai una vita triste e grama.
Liquidare la questione in questo termini, è tanto stupido quando liquidarla con “l’estetica conta zero, conta solo il saperci fare”.
Se vuoi avere accesso al corpo femminile,
l’estetica non è tutto, ma aiuta
i soldi non sono tutto, ma aiutano
lo status non è tutto, ma aiuta
l’intelligenza sociale, le competenze e la capacità di adattarsi al contesto operativo, non sono tutto ma aiutano
Chi dice che uno di questi aspetti “è tutto”, lo dice perchè….il resto non c’è!
Se sei un bamboccione insicuro che frigna come una fighetta e non sai nemmeno quanto fa 2+2, l’estetica è tutto perchè a parte quello non hai altro. L’estetica non è tutto in assoluto, ma lo è per te perchè sei un uomo immaturo, infantile, incapace di vedere oltre il suo naso. Uno che nella vita non sa fa nulla, a parte mangiare e respirare.
Se sei un panzone gravemente obeso e socialmente inetto, però hai soldi a palate grazie alla tua attività, i soldi sono tutto. Ma non sono tutto in assoluto, sono tutto per te. Perchè fai schifo al cazzo e non sai nemmeno come trovarti un amico.
Se sei un cesso orrendo e povero in canna però sei discretamente famoso e una o due ragazze che si buttano ai tuoi piedi le trovi sempre, dirai che lo status è tutto. Perchè a parte urlare su un palco o fare il pagliaccio davanti alla videocamera, nella vita non sai fare altro. Perchè facendo il saltimbanco hai sempre scopato.
Questi per fortuna sono casi estremi, non troppo distanti da famosi casi limite (t=0, P=0, C=0, t=infinito, ecc…) che spesso vengono discussi nei testi di matematica, fisica e scienze in generale. Casi ideali che o non esistono, o se esistono, esistono in condizioni particolarissime. La maggior parte di noi non si riconosce in un caso limite, ma ha un po’ di questo e di quello in misura variabile, quindi tolti casi di bruttezza estrema, problemi relazionali che sfiorano la malattia mentale, o povertà a livelli “barbone che dorme in stazione”, la maggior parte delle persone ha dei margini per ottenere qualcosa.
La maggior parte di noi, proprio in quanto situata nella pancia della gaussiana, ha una estetica proponibile e dignitosa che se abbinata alla giusta mentalità, gli consente di far fruttare al massimo la mano che gli è toccata in sorte nel “gioco della Vita”. Per chi si trova al centro della gaussiana, la propria estetica di base, unita a qualche accorgimento e un po’ di impegno nella direzione giusta, è condizione sufficiente per racimolare qualcosa.
La cosa che mi fa storcere il naso di questa storia e di storie analoghe, è quello di assolutizzare un unico elemento trascurando tutto il resto. E’ ovvio che se hai una faccia deforme sei nella merda, ma se sei una persona normale il margine per farcela ce l’hai.
Al netto ovviamente dell’ipergamia delle signorine italiche che spesso ti taglierà le gambe e ti farà trovare molte porte chiuse.
Dove arriverai?
Dipende da tanti fattori, non ultimo l’angolo di Terra in cui ti trovi a vivere.
Per quella che è la mia esperienza, l’estetica è sicuramente tra i fattori più importanti, pur non essendo l’unico.
Ma per un altro questo potrebbe non essere vero. Se chiedi la “Pillola di Vita” a qualche figlio di papà abituato a farsi i weekend al Sestriere, le vacanze estive in Sardegna e a cambiare auto a ogni compleanno, probabilmente ti dirà:”No guarda, per quella che è la mia esperienza, l’estetica è secondaria. Per me funzionano molto di più i soldi“. Come fai a dargli torto? In fondo è quello che vedo anche io dall’esterno: comitive di ragazzi esteticamente sul 6-6.5, che però hanno uno stile di vita che noi ci sogniamo e riescono ad approcciare ragazze bellissime e, per noi comuni mortali, irraggiungibili.
C’è anche chi smettendo di frequentare quelle poche amicizie inutili che si trascinava dietro dai tempi della scuola, e sostituendoli con nuovi circoli sociali e una nuova mentalità, riesce ad avere i primi approcci al mondo femminile, e allora la sua Pillola di Vita sarà: “Soldi e estetica sono importanti, ma io credo sia molto più importante il circolo sociale e le amicizie giuste che ti fanno conoscere tante persone nuove”
O chi abbandona il paesello chiuso bigotto e senza sbocchi, si trasferisce in città e rinasce.
Ogni testa un mondo.
Con queste storie ci si concentra esclusivamente su un unico fattore, l’unico peraltro che è difficilmente plasmabile a proprio piacimento, dimenticando tutto il resto. Dimenticandoti di dove vivi, che gente frequenti, come ti sai “vendere”, che sai fare nella vita, che vantaggi puoi portare a una donna che vuoi frequentare.
Se hai dei livelli scadenti sugli altri fronti, se aspetti che gli amici ti portano le donne, se non ti sai proporre online negli ambienti giusti e nei modi giusti, se il tuo raggio operativo è limitato alla piccola provincia del Nord dove tutti si conoscono, certo che “l’estetica è tutto”. Ma non perchè è tutto in assoluto, ma perchè non hai mai investito un minuto della tua vita sul resto. Se tieni fisse le altre variabili, non saranno certo la nuova camicia e i 2 cm in meno sulla pancia, a farti scopare.
E così si scatenano queste guerrette da due soldi a suon di frecciatine, insulti e pollici all’in giù, dove uno espone la sua storia e pretende di elevarla a teoria di validità generale, quando in realtà dovebbe avere l’accortezza di aggiungere che simili conclusioni sono valide PER LUI. Per la sua storia, la sua testa, le sue scelte. Che se avesse fatto altre scelte, magari le cose sarebbero andate molto diversamente. Che non c’è alcuna morale o insegnamento da trarre, ma solo raccogliere la testimonianza di un uomo che, per mille ragioni, non ce l’ha fatta e ha rinunciato.
Nessuno ha notato che dopo essersi rimesso in carreggiata, ci ha provato con una donna in carne e ossa (UNA!!) che gli viene presentata dagli amici, poi si è iscritto a Tinder per 20 giorni, dopo di chè ha mollato ed è tornato peggio di prima?
Questo non è automiglioramento. E’ la storia di un ex-obeso che non ha la più pallida idea di come conoscere nuove donne, si affida a un gruppo di amici che gli appioppa la più disagiata tra le loro conoscenze, si fa 20gg di Tinder, dopo di chè si arrende e riprende tutti i Kg persi per fare un dispetto non si sà a chi. Forse a sè stesso.
Ma come puoi mandare a puttane tutti quei sacrifici per colpa di una disagiata mentale che tiene 12 telefoni, e di 20gg di Tinder?
Come fai a mollare al primo appuntamento finito male? Io se mi fossi arreso alla prima decerebrata che ho incontrato, o a qualche deficiente che dopo avermi visto in foto mi ha bloccato, sarei morto vergine.
Automiglioramento significa in primis automiglioramento mentale. Puoi perdere tutti i Kg che vuoi, ma se sei il solito beta che si deprime alla prima che gli dà palo, se frequenti le stesse persone, se non affronti il mondo a schiena dritta e con fame di risultati, puoi avere anche la tartaruga: morirai comunque solo. Rimarrai il solito sfigato. Con 40Kg in meno, ma pur sempre uno sfigato.
Possibile non gli sia venuto in mente, che so, di frequentare nuovi locali, di iscriversi a qualche corso, fare un weekend fuori insieme ad altre persone, sfruttare Instagram e Facebook? Sarà che io sono sempre stato uno abituato ad arrangiarsi nella vita, a trovare da solo soluzioni, ma sono senza parole.
Resto così allibito di fronte a storie simili, da arrivare a dubitare della loro veridicità. Mi sembra più l’ennesimo manifesto pro-accasciamento: rinunciate in partenza, tanto è tutto inutile.