Voi donne occidentali contemporanee sembrate ormai avere abbandonato l’idea di creare una famiglia e fare dei figli. La nostra cultura spinge sempre più verso un modello di donna emancipata, sessualmente attiva e promiscua ad ogni età, e focalizzata sulla carriera. Ciò è di certo funzionale agli interessi dell’economia capitalista, ma discutibilmente sembra essere in grado di massimizzare la felicità femminile. Molte di voi ventenni si vedono madri nel futuro, ma nei vostri migliori anni siete così gasate dai riscontri positivi dei coetanei da convincervi che il vostro stato di beatitudine attrattiva durerà in eterno. Siete convinte di poter avere sia i vantaggi del femminismo, ovvero libertà di concedervi sessualmente a uomini ambitissimi mentre vi costruite una carriera, sia la sicurezza futura di una relazione stabile con un uomo di alto livello. Alcune di voi, magari per il rotto della cuffia e magari rivedendo leggermente le proprie aspettative, ci riescono, ma per la maggior parte il delirio di onnipotenza porta, dopo una certa età, ad una vita piena di frustrazioni, ansiolitici e antidepressivi, per il semplice fatto che non ci sono uomini di alto profilo per tutte e quei pochi ovviamente scelgono le donne migliori (leggi: più giovani e carine). Il caso di Toni Garrn dimostra che è irrilevante quanto voi siate belle. Potete benissimo fallire anche da modella se non fate le scelte giuste.
Milioni di anni di biologia non possono essere soppressi da pochi decenni di cambiamenti culturali. L’istinto materno è così radicato nel dna femminile che non riuscire a soddisfarlo causa sempre qualche trauma. Anche l’uomo ha una forte spinta a riprodursi, ma mentre un uomo ha parecchi altri modi per esprimere la propria mascolinità, per la donna la femminilità è troppo correlata al ruolo di madre e difficilmente riesce a trovare pari realizzazione in altre forme.
Come è possibile quindi per voi donne massimizzare la vostra felicità, trovando un buon compagno, il migliore almeno secondo le vostre potenzialità (siate oneste con voi stesse), che vi renda madri e si prenda cura di voi e dei vostri figli? Forse un punto di vista maschile vi farà comodo.
Innanzitutto noi uomini storciamo il naso di fronte alle tipe troppo promiscue. Lo so che a voi fa incazzare questa cosa. Trovate ingiusto che gli uomini possano andare con molte donne senza essere giudicati mentre a voi vengono affibbiate ignobili etichette. Purtroppo ci sono ragioni biologiche -quindi insormontabili- alla base di questa diversità. Per l’uomo medio è molto difficile trovare una donna con cui fare sesso, per cui chi ha molte donne è per forza di cose un vincente in quanto raggiunge il suo obiettivo di spargere il seme il più possibile. L’obiettivo della donna invece è trovare e tenersi l’uomo piu alto di livello. Alcuni uomini, soprattutto fra le nuove generazioni, tendono a perdonare un passato promiscuo, ma rimane sempre un fatto:fare sesso con molti uomini differenti è distruttivo per la psiche femminile. Diversi studi mostrano come le donne che hanno avuto molti uomini tendano ad essere decisamente più depresse [1] e ad avere un tasso più alto di divorzio [2]. Non serve comunque scomodare la scienza per capire il perché. Abituarsi a cambiare troppo spesso partner instilla nella vostra testa una specifica struttura mentale che vi porta a credere che ogni uomo sia sostituibile. E’ davvero difficile recuperare una donna che ha un passato promiscuo. Spesso diventate anaffettive, inaridite e acide per i vari traumi subiti. Ciò, fra le altre cose, vi rende meno attraenti per il futuro. Inoltre, avendo puntato sempre a uomini di un livello nettamente superiore al vostro, fuori portata per qualsiasi cosa che fosse più che una semplice scopata, vi siete in qualche modo assuefatte a uomini di quel livello, al punto da non riuscire più a provare rispetto -e tanto meno attrazione- verso i vostri corrispettivi maschili, che guardate in maniera insofferente come se fossero un ripiego, anche se magari sono umanamente migliori dei bastardi che vi hanno scopate in passato e con i quali non ci sarebbe mai potuto essere niente più.
Gli anni migliori per una donna, ovvero quelli in cui il suo potere contrattuale è massimo e quindi ha la possibilità di scegliere il suo migliore compagno, sono quelli dell’adolescenza e prima giovinezza. E’ a questo punto che dovete fare una cernita e valutare l’uomo più adatto sul lungo periodo. Selezionatene alcuni di validi senza sganciarla a nessuno e poi prendete quello che ha il miglior equilibrio tra valore e affidabilità. Qui riprendo un pezzo di mail che una lettrice mi mandò tempo fa:
“Si dice alle donne di accaparrarsi un marito quando sono ancora giovani, perché poi col tempo sarà sempre più difficile. Vero. Giusto. Ma poi dopo qualche anno, l’uomo perde l’attrazione e siamo punto e a capo. Voglio dire, tutte le mie amiche che si sono sposate a 18 anni o massimo 22 anni, ora sono sui 30 ed hanno divorziato. Una donna può pure accaparrarsi un marito quando lei ha 18 anni, mettere su famiglia, ma poi il matrimonio non dura a vita. Gli uomini perdono l’attrazione per le donne. Ecco, questa cosa sul blog Lei non la dice mai. Anche se sei bella e ti tieni in forma, l’uomo si stufa e cerca donne più giovani. Il fatto di assicurarsi un marito quando si hanno 18 anni non è garanzia di matrimonio eterno. Io vedo che finiscono tutti i matrimoni. Io parlo con altre donne sposate anche da 6 anni, e l’attrazione finisce. Molti restano sposati per questioni legali o di comodo, ma non c’è più la scintilla.”
La dico eccome. Più volte ho sottolineato questo aspetto. Il fatto è che le donne al giorno d’oggi hanno alzato gli standard anche per quanto riguarda l’età degli uomini. Pretendono relazioni con i propri coetanei, ritenendo sia la normalità, senza rendersi conto che gli uomini e le donne non invecchiano in maniera uguale. La donna invecchia molto più velocemente dell’uomo. A 30 anni la sua fertilità inizia a declinare, a 35 anni crolla drasticamente fino ad arrestarsi in poco più di un decennio. A 45 anni, quando la donna non è più fertile, l’uomo è fertile come vent’anni prima e inizia solamente a sperimentate un lieve declino di fertilità, che tuttavia non lo renderà mai sterile del tutto neanche in vecchiaia. Mi rendo conto che per una 20 enne un 30 enne può sembrare un vecchio. Ma non è così. Un 30 enne è un ragazzo, è fisicamente efficiente, è forse persino più bello di quando aveva 20 anni. A 40 anni si sentirà ancora un ragazzo, avrà più risorse di prima e vedrà le donne di 30 anni come delle vecchiette. A 50 anni avrà ancora più risorse. Se è diventato un uomo di successo ed è di bell’aspetto avrà ancora fascino e gli verrà voglia di portarsi a letto quella stagista 27 enne che lo guarda con aria di subordinazione. Questo è un aspetto che una ragazza giovane dovrebbe valutare in un’ottica di relazione futura.
Purtroppo in questo senso la cultura ancora una volta fa parecchi danni quando cerca di mettere un freno alle relazioni delle donne con uomini un po’ più vecchi, che vengono chiamati con disprezzo “pedofili” quando si dimostrano attratti da donne giovani ma nel pieno della fertilità, quindi che sono tutt’ altro che bambine. Ma quando andavamo al liceo siamo stati tutti attratti dalle nostre compagne di scuola, perché dovrebbe essere diverso a 30, 40 o 50 anni?
Non voglio dire che una relazione con un coetaneo sia destinata per forza a fallire. Dipende sempre dal tipo di uomo che trovi. Voglio dire che se una donna vuole avere una relazione duratura deve ragionare in un’ ottica di lungo periodo e tenersi sempre un margine di controllo sul proprio compagno valutando non solo la differenza di valore di mercato presente, ma anche quella futura, comprensiva sia dei vari declini estetici che delle salite sociali ed economiche.
C’è da considerare anche il fatto che lo status sociale di una donna conta relativamente. Gli uomini danno molto meno valore allo status femminile di quello che le donne pensano. Le donne, in un’ottica di relazione, giudicano gli uomini per il loro valore di sopravvivenza, ovvero lo status socioeconomico, e in parte per il loro valore di riproduzione (l’estetica). Gli uomini non fanno così. Guardano sempre l’estetica. Poco importa se voi donne avete una laurea o una carriera. Natalia Vodianova viene da un cesso di paesello di campagna, zappava la terra, e ha sposato l’uomo più ricco del mondo. Melania Trump viene dalle case popolari slovene e ha sposato il presidente degli USA. Chi se ne frega se c’avete la laurea!L’italiana normaloide in Erasmus è tutta felice di scoparsi i 7 e pensa che quando avrà la laurea e una carriera potrà accasarsi con gli 8. Deliri. Per quando avrà una posizione sociale la sua estetica sarà già in declino. Non avrà mai gli 8, neppure i 7, e magari farà fatica pure per i 6 con base economica più solida.
Un altro punto della mail riguarda lo sposarsi giovanissime. Non bisognerebbe farlo. Vi occorre un po’ di tempo per conoscere l’uomo e sondare se ci sono campanelli d’allarme, alcuni dei quali ci mettono tempo a palesarsi. E’ anche per questo che dovreste fin da giovanissime sbrigarvi a scegliere un uomo, dovete prendere diversi margini di manovra. Occorre considerare l’età di conoscenza + 2-3 anni almeno per valutare l’uomo + il tempo di concepimento (che può allungarsi anche fino a 1-2 anni se aspettate di iniziare a cercarvi un uomo quando ormai l’orologio biologico comincia a fare un rumore assordante) + il tempo della gravidanza + eventualmente il tempo per un secondo figlio. Congelarvi gli ovuli? Per carità, lasciate perdere. Anche se i vostri ovuli sono da parte belli freschi, è sempre il vostro aspetto che determina l’attrazione nei confronti degli uomini. Non congelate gli ovuli, scongelate il cervello.
Abbandonate la stupida supposizione che il benessere sia correlato al reddito o,peggio, allo stile di vita esibito. Siamo in Italia, l’ascensore sociale è inceppato. Il benessere dipende dal patrimonio famigliare. La qualità di vita di una persona è determinata maggiormente da ciò che gli capita alla nascita (incluse le risorse “sociali” di cui dispongono i genitori, ad esempio amicizie influenti) piuttosto che da ciò che uno riesce a guadagnarsi da “self made man”, con la posizione sociale acquisita negli anni. Esibizione di status symbol non indica necessariamente effettiva ricchezza, anzi è più vero il contrario. Sono proprio i poveracci che appena hanno due soldi in tasca li spendono in oggetti per apparire.
State lontane dai social e dai loro chiacchiericci, cattiverie e meschinerie che vi avvelenano. Se proprio dovete, usateli con parsimonia e intelligenza. Anche i social distruggono la psiche femminile.
Lo so che su instagram ricevete un mucchio di validazione e di proposte, e questo vi fa stare bene. Ma è proprio lì l’inganno. Avete la percezione di poter pretendere dagli uomini sempre di più, sempre di più, sempre di più. Siete assuefatte da complimenti, like che arrivano da ogni dove tanto che i vostri livelli di dopamina sono completamente fuori controllo e la vostra attenzione si è ridotta così tanto che non siete più in grado di dedicarne un briciolo a quella conoscenza genuina che è essenziale per creare un rapporto solido, ma che richiede tempo e una mente sgombera.
La mentalità del “tanto ne ho 20 in fila su instagram” non vi porterà da nessuna parte.
Mi sono imbattuto tempo fa in un bel video di un uomo sposato da molti anni, che diceva che lui e la moglie, prima delle nozze, si erano dati un’ unica regola: qualunque cosa fosse successa durante il matrimonio, qualunque attrito, qualunque litigio, mai e poi mai uno dei due avrebbe minacciato l’altro di separarsi. L’ho trovato un accordo molto sensato e intelligente. Eliminare dalla testa anche solo l’idea del divorzio costringe a superare insieme ogni cosa e andare avanti. Tant’è che i due hanno rispettato la regola e sono rimasti sempre insieme.
Aprire la porta alla possibilità eventuale di una separazione signica oltrepassare una barriera mentale che indebolisce un rapporto. La mentalità giusta è: ce la devo fare e basta. Bruciarsi le navi alle spalle, dicevano i greci.
Curate sempre il vostro aspetto. Niente capelli corti. Non è il 1997 e voi non siete Natalie Imbruglia. Niente tatuaggi. State magre.
Rimanete femminili, dolci, gentili. Essere accondiscendenti e ben disposte non significa essere sprovviste di personalità, anzi significa essere persone mature e abbastanza sicure di sè da mettere da parte il proprio ego per un interesse superiore.
Noi uomini affrontiamo già sufficiente pressione sociale e competizione. Quando perdiamo dobbiamo convivere con gli strazianti sensi di colpa di non avercela fatta, quando vinciamo dobbiamo costantemente guardarci le spalle da chi cerca di colpirci e scalzarci. L’ultima cosa che desideriamo è ritornare a casa e ritrovarci una compagna e un ambiente ostile e mortificante.
Evitate le stronzate estremiste. Le donne realizzate non perdono tempo a infervorarsi su stupide e sterili polemiche. Fatevi un giro sul profilo instagram di Emily Didonato e guardate che indole leggera, positiva e ancora giovanile traspare nonostante i suoi 33 anni. Non c’è una singola foto di propaganda femminista, #metoo, LGBT, blacklivesmatter, Kamala, Palestina o cazzate varie. Solo moda (lavoro), bambino, qualche viaggetto, qualche foto col marito. Si è sposata questo normaloide che ha la faccia vagamente da cane bastonato, con sopracciglia e occhi che virano verso l’esterno causa inclinazione cantale negativa, ma che poi tanto beta non è, visto che ha un buon lavoro in finanza e a Natale per basataggine si rifiuta di indossare i pigiami abbinati, mandando così a puttane il senso cromatico delle foto.
Di sicuro Emily poteva avere molto di più, ma a differenza della Garrn ha scelto il marito usando la testa, e a differenza della Balti ha vissuto con sportività l’addio a Victoria Secret (quando fra i commenti le chiedono se tornerà a VS risponde “Bisognerebbe che mi chiamassero LOL”, sì, ha scritto proprio LOL), trovando realizzazione in una personale attività imprenditoriale nel settore dei cosmetici.
Oppure prendete Anna Valle che, oltre ad essere ancora bellissima alla soglia dei 50 anni e con una carriera che non conosce declino, ha impostato in modo intelligente anche la sua vita personale.
Mai una mezza cazzata detta in 30 anni, niente polemiche o gossip da quattro soldi. Lavora nello spettacolo ma non ha neppure un profilo social. Si è trasferita in un piccolo capoluogo di provincia (Vicenza), dalla quale ogni tanto stacca per la sua casa in campagna, e si gode i suoi due figli e il suo innamoratissimo marito, un uomo di alto status (avvocato e produttore), ma sconosciuto, esteticamente ancora ben tenuto e giovanile nonostante l’età (l’attaccatura di capelli è dannatamente importante, ragazzi!) , ma complessivamente molto normale di aspetto, soprattutto se paragonato a lei. Avrebbe potuto avere di più anche lei? Può essere, ma magari non avrebbe trovato un uomo che la ama come lui.
Voi donne dovete capire che per noi uomini c’è una grossa differenza tra il portarci a letto una tipa e decidere di averci una relazione insieme. Voi andate a letto con gli uomini solo se li considerate di alto valore, ed erroneamente pensate che noi uomini ragioniamo allo stesso modo. “Questo uomo da 8 viene a letto con me, quindi il mio valore è 8”. Non è così. Per una scopata noi ripieghiamo tranquillamente su donne di livello più basso. Il livello qualitativo di uomini che riuscite a portarvi a letto non è in alcun modo garanzia del livello che potrete ottenere per una relazione futura. Le donne con sale in zucca lo capiscono presto e si regolano di conseguenza, le altre invece vivono in modalità Dio pensando che l’ebbrezza durerà in eterno e poi si risvegliano dalla sbornia con dei forti postumi chiedendosi: “Dove sono finiti tutti gli uomini validi?”. Se li sono pigliati le donne socialmente scaltre, e magari anche più brutte di voi.
Bibliografia
[1] Welsh DP, Grello CM, Harper MS. 2006. No strings attached: the nature of casual sex in college students.
[2] Wolfinger NH. 2016. Counterintuitive Trends in the Link Between Premarital Sex and Marital Stability. Institute for Family Studies.
Articolo molto buono e condivisibile, ma anche qui va fatta qualche osservazione. Anzitutto, tralascerei i personaggi da copertina, visto che non possiamo sapere da quattro foto e un articolo su Vanity Fair come vivano realmente al di là delle apparenze (non dimentichiamo che, in quanto personaggi pubblici, vivono di immagine).
Inoltre: qui si parla, almeno così sembra, di donne di altissimo valore estetico, numericamente limitate come, tutto sommato, i soggetti a basso L e altissimo M/S che hanno scelto come eccezione alla regola. Ovvero una minoranza nella minoranza (fermo restando che questi personaggi maschili stimolano probabilmente un’ alta alfapercezione, ricordate che NESSUNA donna con alta possibilità di scelta sceglie roba al di sotto di un alto LMS totale, anche se L risulta inferiore).
Il problema è il destino dei normaloidi da scrivania a 1800 euro al mese, quelli che nei decenni passati facevano numero e demografia. La VERA spina dorsale della crescita mondiale. Una volta le madri delle loro mogli dicevano “trovati un bravo ragazzo con un lavoro stabile”. Le figlie ascoltavano, tutti (tutti) si sposavano e avevano figli.
Oggi i bravi ragazzi a mediocre LMS sono considerati merce di scarto. Ipergamia, precarietà, femminismo tossico li hanno ridotti praticamente alla sterilità, così come le cuncette che dovevano aiutarli a mandare avanti la baracca e che invece preferiscono fare da sborratoio one night a maschi alfa.
Per cui il problema di fondo rimane irrisolto. E la soluzione (come ho già ripetuto in passato) non è l’ automiglioramento, dato che alla fine anche con quello non è possibile, spesso, superare una certa soglia (l’ascensore sociale è bloccato, appunto), ma la considerazione aberrante che ha una donna media oggi di un normaloide.
Finchè non cambia quella, hai voglia a consigliare la vita tradizionale. Nel frattempo i passeggini dei muslims diventeranno maggioranza e noi finiremo col culo sventrato da qualche marocco con 5 figli tutti sostenuti dallo Stato. Questo è il problema vero.
La cosa divertente è che le tipe che avrebbero bisogno di leggere questo articolo non lo leggeranno mai, o, se capitasse, probabilmente direbbero che sono un mucchio di fesserie, che solo i perdenti si accontentano, o che loro saranno il caso fortunato, perché il destino, Dio, gli astri, Babbo Natale, insomma qualcuno o qualcosa di importante è dalla loro parte, e quindi magari si applica alle altre donne, ma loro troveranno il tipo che le manda fuori di testa per il suo SMV (che si sa a quali fattori è principalmente dovuto), e che a sua volta va fuori di testa per loro, impegnandosi in una relazione seria, duratura, monogama e con grande investimento da parte di lui.
Le persone con poco senso auto critico non sono in grado di applicare le cose a loro stesse, perché non vedono i propri difetti, o pensano per qualche imprecisato motivo di essere il caso fortunato, l’eccezione alla regola.
Il bro si è lasciato
Contenuto eccellente, ma dalla controparte manca l’umiltà ed il mettersi in discussione per provare a capire e a cambiare.
La società le vizia in modo quasi irreversibile fin da piccole. Si sentono ‘principesse’, vivono perennemente su un piedistallo virtuale, sedendo sul trono, ricoperte di tatuaggi, filtri e trucchi. Per crescere in modo sano occorre l’umiltà, la riflessione ed il pensiero critico verso questo mondo illusorio, frivolo e verso sé stessi. Non è facile fare tutto questo, anzi. Occorre essere individui pensanti, ma per farlo bisogna fare fatica. Leggere un libro o farsi delle domande è molto più impegnativo rispetto allo scrollare continuamente il telefonino con un dito.
“L’ultima cosa che desideriamo è ritornare a casa e ritrovarci una compagna e un ambiente ostile e mortificante”.
Solo per questa frase il Redpillatore meriterebbe una medaglia al valor civile e la presidenza della Repubblica honoris causa!
Niente di più vero!
John Fitzgerald Kennedy Junior, morto in un incidente aereo nel 1999, ha avuto relazioni con molte star di Hollywood e poteva avere tutte le donne che voleva essendo pure un bel ragazzo, ma ha sposato Carolyn Bessette, morta col marito in quel tragico evento. Una donna carina, fine ma non troppo appariscente. Ma una donna adatta per il marito, discreta, capace di presentarsi bene in ogni occasione, ma soprattutto una donna capace di stare accanto al marito in qualsiasi situazione bella o brutta.
Non di certo la tipa che se il marito appena tornava a casa, pure se stava per giorni in giro per il mondo, pretendeva prestazioni da Kamasutra super atletiche, altrimenti andava subito a cercarsi un altro…oppure una che voleva sempre stare in giro, viaggiare, fare shopping, farsi vedere da tutti…
Ci vuole la donna capace di essere una compagna affidabile del milite che va in guerra…..
La società occidentale è stata completamente distrutta dall’elite dominante. E’ stato un piano ben studiato e devo dire che ci sono riusciti in pieno. Ritengo che indietro non si possa più tornare in quanto i cambiamenti sono stati profondi , per cui cercare di recuperare la nostra società è pura utopia. La società tradizionale arginava il più possibile la natura ipergamica della donna in quanto c’era il padre di famiglia che supervisionava , il padre stesso aveva una grande responsabilità nella scelta dell’uomo adatto per la propria figlia per cui a livello statistico c’era una grossa probabilità di strutturare una società sana e meno instabile rispetto a quella attuale. Ritengo che la legge sul divorzio sia stato un tassello importante per scardinare e distruggere il tessuto sociale. L’uomo oggi è poco mascolino ( non tutti ma una grossa parte si) , è stato distrutto dalla propaganda femminista ( finanziata dai rockefeller alla fine degli anni ’60)…..””Non ci sono più gli uomini di una volta”” dicono , lasciando trasparire ogni volta il grande contrasto interno vissuto dalla donna moderna. Il genere femminile è stato infarcito di sovrastrutture false propinate per anni dai mass media che sono in netto contrasto con la loro vera natura. I social network , l’ateismo dominante , l’assenza dei padri hanno liberato la natura ipergamica della donna con tutto quello che ne consegue. La nostra società è al tramonto , indietro non si torna. Saranno i popoli arabi / africani a sostituirci nel giro di un paio di generazioni. Saluti.
Io abitando in una realtà rurale conosco tante ragazze che lo hanno fatto. Nonostante fossero veramente gnocche, non avevano tutti questi cosiddetti “grilli per la testa”, a 18, massimo 20 anni, si sono fidanzate e poi sposate o convissuto. E poi anche con uomini che non erano nulla di eccezionale, ma si sono palesati partner seri e affidabili su cui contare per un futuro insieme.
Non sono tutte così cretine o ingenue, tante lo sanno benissimo che i belloni da 8 spesso ti infarciscono e poi ti scaricano. Ricordo una mia fidanzatina che a 16 anni (io ne avevo 23, a quei tempi quasi uno scandalo…) era già basatissima, mi diceva “Quelli belli te li puoi solo scopare qualche volta, non li puoi amare”. Io allora : “Quindi secondo te io sono brutto?” “No, sei normale”. Altri tempi, senza social e altre menate inutili. Oggi convive con un operaio di una fabbrica di traverse ferroviarie, e lei sta alla cassa di un supermercato, ma è serena, non ha rimpianti e non ha riempito la casa di gatti. La ricordo sempre con simpatia e affetto.
Concordo in linea di massima con i punti base dell’articolo, ma penso che non sia stata data una risposta chiara alla questione della lettrice. Un altro punto essenziale è l’attrazione. Un uomo trova validazione, giustamente, anche dal fatto che la sua partner lo trova attraente. Solo se la subordinazione è subordinata alla stabilità e compatibilità dei caratteri, fondamentali per una relazione di lunga durata, può davvero funzionare. Il punto è proprio questo: le poche donne caste disposte a fondare la propria vita su un matrimonio felice, rimanendo devote al marito, è chiaro che debbano farlo sentire amato e apprezzato anche come maschio. Lo stesso però dovrebbe essere in grado di fare l’uomo, nel momento in cui si sta insieme: quindi no desiderio di andare a letto con altre donne, perché deve esserci già la sola con cui ci vai davvero. Molto pratico e ragionevole, secondo me.
Bell’articolo Red, condivido praticamente tutto.
Già da tempo ho riflettuto sul fatto che moltissime persone al giorno d’oggi siano in grado unicamente di vivere il presente, oltretutto in maniera molto fanciullesca, e non riescano ad avere un minimo di lungimiranza in merito a ciò che la vita potrebbe riservargli. Non considerano che esistono la solitudine, le malattie, i lutti, le difficoltà economiche, i problemi sul lavoro, i dispiaceri in generale ecc… Per costoro la vita sembra essere un eterno luna park dove l’imperativo è “divertirsi” e basta. Purtroppo per loro, e non lo dico io, prima o poi la vita ci mette di fronte agli avvenimenti di cui sopra e da lì non si scappa. A quel punto non sarebbe meglio avere un compagno o una compagna con cui supportarsi a vicenda? Però, per avere un rapporto di questo tipo, bisogna costruirlo giorno per giorno e ciò richiede impegno, dedizione, spirito di sacrifico, altruismo, rispetto reciproco, apertura mentale. Evidentemente, e lo dico con molta amarezza, in moltissimi casi prevalgono l’egoismo e l’edonismo, con la conseguenza che queste persone nel medio-lungo periodo si ritrovano irrealizzate, vivono relazioni pessime oppure rimangono sole, depresse, inacidite ed incazzate col Mondo intero.
L’articolo ha degli spunti interessanti, ma mi sembra si prendano degli esempi specifici per farne poi delle generalizzazioni, senza avere appoggi tali da giustificarlo. L’opinione dell’autore, anche se condivisa da più persone, non può essere trattata come se fosse un dato scientifico. E questo vale non solo per questo articolo.
Che ci sia stato un radicale cambio di mentalità dovuto alle ondate di femminismo, e anche al benessere economico degli ultimi decenni, è indubbio. Ma il cambiamento è rilevante tanto nelle donne quanto negli uomini.
Quanti sono ancora disposti a diventare dei buoni mariti?
Quanti hanno ancora questa ambizione o desiderio?
Perché senza che entrambe le parti cambino e migliorino, il resto non ha senso.
Mi sembra di leggere molti articoli in cui ci si sofferma sulla mancanza di buon senso e valori nelle donne, ma il problema è tanto nelle donne quanto negli uomini.
Se una grande fetta di donne si comporta in un certo modo e ha una certa mentalità è anche causato dal fatto che il numero di uomini che desiderano avere una famiglia e dei valori più “tradizionali” è drasticamente diminuito.
Il problema a mio parere è il cambio di mentalità generico, non solo di uno dei due sessi.
In questo senso si rischia di commettere lo stesso errore di certi siti femminili, avere principalmente un solo punto di vista e invece che dare spunti di riflessione o di miglioramento si tende a focalizzarsi sugli errori commessi dall’altro, quasi a giustificare le lacune del lettore e a lasciarlo soddisfatto nella sua commiserazione.
Questo sicuramente aiuta ad aumenta il consenso e forse anche la visibilità del proprio blog, ma è utile?
Ascoltare un solo punto di vista, come fosse un dogma di fede, può dare anche serenità nel breve periodo, ma sul lungo termine?
La gattara inacidita sta forse peggio dell’uomo che non fa altro che commiserarsi?
Un pattern comune che vedo nelle poche ragazze che ritengo appetibili per LTR è quello di avere un padre che sia un uomo con le palle, un uomo presente che accompagna la bambina durante le fasi di crescita. Se il padre si limita a viziarle con cazzatine inutili (o peggio è del tutto assente), la bambina crescerà e proietterà quel modello anche quando inizierà a relazionarsi con i ragazzi, quindi diventerà materialista e vedrà l’uomo come “fornitore”.
Sposarsi è ormai un concetto obsoleto. Si convive si dividono le spese, magari ci si vuole bene e si condivide del good time, ognuno il suo lavoro e i suoi e quando finisce ciao, senza ingrassare tasche di avvocati. Se fate figli collaborare per farli crescere, meglio genitori distanti ma d’accordo che il perenne filo di tensione manifesto a tutte le cene pranzi e allegra compagnia. Siamo alle solite, uomini, il nostro ruolo in questa società perde consistenza non è più il proteggo/lavoro. Portate avanti obiettivi, godete di hobby, trovate qualcosa che vi da gioia alla vita, siate disposti ad avere qualcuno ma senza mai rinunciare alla vostra dignità o felicità, se dovete amare qualcuno amate in primis voi stessi, poi eventuale figli, e se rimane spazio per una donna solo a patto obbligatorio che vi rispetti, stupitevi di quanto potreste fare, brutti o non. Un saluto
Ci sono persone che non maturano mai, alcune ragazze a 30 anni pensano ancora alle farfalle nello stomaco, scartano tutti i ragazzi che ritengono non degni, con l’idea meglio sole che mal accompagnate, che in realtà nella loro testa interpretano o mi trovo il ragazzo figo o sto da sola. Poi arrivano a 35 anni sole e nessuno se le fila più, con affitto/mutuo da pagare e uno stipendio che a malapena le fa campare. Guardano le coetanee sposate, con figli e felici. Alcune poi rimpiangono di aver scartato ragazzi validi solo perché non superfighi, altre rimangono nell’attesa infinita, altre ancora sì mettono con il primo pirla che passa, peggiore di tutti gli uomini che ci avevano provato prima con loro (ormai non c’é di meglio in giro). Arrivano a 50 anni, con genitori ormai morti, amici inesistenti perché si sono fatti la loro vita, e cadono in depressione. In tutti gli esseri viventi ci sono due istinti, l’istinto di sopravvivenza e di riproduzione, oggigiorno sembra che ad alcune donne sia venuto meno l’istinto di riproduzione. Chi troppo vuole nulla stringe. Sarebbe meglio se si facesse educazione all’affittività nelle scuole, se i genitori parlassero con i propri figli di certi argomenti, se si facesse meno uso dei social. Un tempo tendenzialmente nelle coppie la donna era più bella dell’uomo, oggigiorno spesso si vedono coppie in cui l’uomo é più bello della donna, perché le donne non si accontentano più.
Questo articolo mi ha fatto pensare alla, tristemente nota, vicenda di Alessia Pifferi!
Per chi non fosse a conoscenza:
Lasciò per 6 giorni, in estate, la figlia di 18 mesi, sola nel box.
Doveva correre tra le braccia del suo compagno!
Non so dove l’avesse conosciuto, immagino su un social.
Risultato?
Bimba morta, e lei all’ergastolo!
Se la selettività femminile (accentuata dai social e da certi modelli maschili), ha prodotto il fenomeno degli incel, ha, contemporaneamente, creato un altro fenomeno, altrettanto preoccupante!
Ovvero un esercito di donne totalmente infatuate del maschio “alpha”, che, come si è visto in questo caso, perdono ogni capacità di ragionare lucidamente!
La pifferi, ovviamente, aveva già problemi mentali suoi, ma, innegabile, la possibilità di accedere a sesso occasionale con decine di uomini, è stato il classico “seme malato piantato in un campo già infettato”!
Ogni tanto penso ad alcuni (scusate il termine volgare) roiti che mi hanno bannato su certi siti d’incontri!
Mi domando cosa stia facendo in questo momento, quella strabica (e non strabismo di venere, ma pesante), che mi ha bannato la primavera scorsa!
Avrà trovato il suo Brad Pitt?
Non credo proprio…
Non è sempre vero che le donne che hanno un bodycount alto siano incarognite e depresse.
Ho una ex che quando l’ho conosciuta ha dichiarato di avere il bodycount solo a 2, si comportava da stronza e non si impegnava e sembrava che si sentisse di un altro livello, malgrado io ero a detta di tutti più bello di lei e dei suoi ex e malgrado guadagno il doppio di lei.
Dopo che ci siamo lasciati i miei amici hanno detto che potrebbe benissimo aver mentito sul bodycount che aveva prima di conoscermi
Perché il loro imperativo sono le farfalle nello stomaco e spesso non raggiungono un certo livello di consapevolezza neanche a 50 anni, anzi, restano aggrappate ad un livello mentale adolescenziale.
Le leggi sui social e vari blog, completamente avulse dalla realtà, non sanno sostenere un confronto, né argomentare, parlano in maniera scomposta di misoginia e narcisisti patologici.
“vengono chiamati con disprezzo “pedofili” quando si dimostrano attratti da donne giovani ma nel pieno della fertilità, quindi che sono tutt’ altro che bambine.”
Esatto, eppure dal punto di vista biologico, l’attrazione verso una giovane ragazza è assolutamente normale, poi ci sono fattori soggettivi di carattere etico/morale, ma è un discorso diverso.
Come se bellezza e giovinezza non piacessero anche alle donne. Chissà quante volte sarà capitato a qualche ragazzino di andare con la milf, eppure in quel caso lui diventa un eroe e lei una benefattrice da preservare, mentre a parti invertite la ragazzina una vittima lui stupro e lui un individuo esecrabile.
Io e mia moglie ci siamo conosciuti da giovanissimi, coetanei, intorno ai 18 anni, alla prima storia seria per entrambi, dopo qualche breve esperienza, storielle e “cotte” da liceo, come più o meno hanno avuto tutti. Tuttavia il punto su cui soffermarsi non è quello per cui ci siamo presi così giovani (non potevamo sapere come sarebbero andate le cose), quanto il perché ci siamo tenuti per tutti questi anni, dedicandoci le nostre vite, e arrivando a superare i 40, con matrimonio e due figli.
Al di là di ogni romanticismo poetico, ho sempre considerato il nostro rapporto come un “compromesso al ribasso”. Lei, dal punto di vista estetico, ha sicuramente almeno un paio di punti più di me, ha un bel fisico, un bel davanzale, è femminile, ma è sempre stata condizionata da un carattere difficile, introverso, ombroso, diffidente verso gli altri, quasi anaffettivo, tanto che difficilmente qualche ragazzotto più carino e prestante di me l’avrebbe tenuta per più di una settimana, al massimo l’avrebbe trombata, ma poi avrebbe voluto una tipa più solare. Io non sarei mai riuscito a trovarne una migliore di lei fisicamente.
Non mi ha mai dato alcuna validazione positiva come uomo, come maschio, e ci può anche stare: sono il classico normaloide da scrivania da 1800 al mese, che ho visto citato in qualche commento qui sopra.
Una volta, non troppo tempo fa, le ho inscenato di confessarle di avere un’amante, e mi ha riso in faccia.
Con me ha semplicemente trovato un equilibrio, e io con lei. È felice? No. È serena? Forse. È tranquilla? Sicuramente.
Abbiamo un tenore di vita abbastanza discreto, e non è assolutamente preoccupata dal fatto che una sera possa alzarmi da tavola per andare a “prendere le sigarette”.
In epoca social credo che una situazione del genere non sia replicabile.
Emily Di Donato ha un padre italoamericano, ex pompiere di New York, di sani principi tradizionali e questo conta. Il marito è più che ricco ed è comunque alto…
Anna Valle è la classica donna italiana anni 90, ossia l’ ultima generazione di ragazze italiane più furbe e posate degli ultimi 30 anni…
Certo che un 50enne può essere considerato come possibile partner, però capisco pure chi schifa quei tanti che a quell’ età sono completamente fuori forma o sono calvi o con la panza….il fatto che si dia più importanza di prima all’ estetica non lo trovo negativo, toglie di mezzo tutti i possibili equivoci che possono fare fallire qualsiasi relazione…
Non amo Sgarbi , ma una cosa giusta l’ ha detta: il matrimonio valido e vero è solo quello tradizionale cattolico senza possibilità di divorzio. Tutto il resto sono baggianate, tanto vale non sposarsi proprio, non te lo dice il medico di farlo!
Quindi per il resto sono d’accordo con il Redpillatore: l’ età giusta per sposarsi è quella prima dell’ età troppo avanzata per farlo e comunque va fatto finché si è giovani e si può trovare il massimo…
Aldilà delle mode e dei falsi miti e delle nuove vane glorie dei social di oggi, per trovare un buon marito bisogna ritirarsi dalla competizione quando si è vinta la partita più grande e quando si sa che dopo quella data non potrà mai più succedere..
E la stessa cosa vale per gli uomini anche se gli uomini possono farlo più volte e l’ ultima data utile può essere anche 20 anni dopo l’ ultima data utile per una donna….
Faccio una riflessione: che palle il fattore M. Maledetto capitalismo, perchè devo sbattermi a “fare i soldi” quando non mi interessa minimamente e l’unica cosa a cui tengo è fare una vita placida e tranquilla con uno stipendio normale e poco stress. L’unica cosa che mi interessa è avere una bella casa e già ce l’ho! Non mi interessa nulla di avere un macchinone, di fare super viaggi, di mangiare stellato e vestire firmato. Ben venga la vita genuina. Però sono conscio che il non essere ambizioso mi taglia fuori dal mirino di un sacco di donne (dalle mie parti sono la maggior parte), quelle che la prima domanda che ti fanno è “tu cosa fai nella vita?”. Ma perchè la gente è così attaccata al materialismo e a tutte queste cavolate superflue?
Questo e l’articolo sulla Garn me li sono letteralmente salvati sul PC per tirarli fuori qualora un giorno avessi una figlia adolescente, illuminanti! Solo una piccola osservazione, non sono così sicuro che lo Status non conti per le donne, anche se indirettamente: ho notato come uomini di valore medio-alto, cioè medio-alta borghesia ed esteticamente nella media (quindi un po’ dentro il nel primo 40% sia per estetica che status socioeconomico) tendono ad essere presi da donne di classe sociale più o meno simile che sono abbastanza furbe da essere realistiche e prenderseli al momento giusto. Solo che questi uomini su Tinder non farebbero mezzo match e in discoteca 9 volte su 10 prendono il palo e forse la decima ottengono mezzo bacetto: sono quelli che una volta si descrivevano come “bravo ragazzo” o “buon partito” e si fidanzano con una normaloide tramite circolo sociale: università, chiesa, lavoro o simili. Quindi una donna normale che vuole accalappiarsi uno del genere per una vita tranquilla deve comunque frequentare quegli ambienti…
Sposarsi ancora ancora, ma far figli significa avere una probabilità su due di trovarsi senza casa e con lo stipendio dimezzato.
Al maschio conviene sposarsi e far figli solo se è molto benestante, così darà un tenore di vita buono alla famiglia e in caso di divorzio non finirà alla Caritas.
Io ho cinquant’anni, lavoretto part-time con cui sopravvivo e vado con qualche troia, e mi faccio i cazzi miei.
Le donne continuino pure a divertirsi con gli adoni fino a cinquant’anni e passa, e via andare. Buon per loro. Al loro posto farei così anch’io. Non son più i tempi del “valore della famiglia”. Forse in Afghanistan. Ma è meglio star qui.
Perché poi far figli? “E’ funesto a chi nasce il dì natale”, diceva il primo dei blackpillati.
Forse ne avrei fatti se fossi stato ricco. Oggi del resto i figli dei poveri facevano meglio a non nascere (almeno se maschi e non bellissimi).
…vivere felici, felici ? – ci sono delle copie che vivono in appartamenti/case separate e si incontrano quando sentono il bisogno di fare fitness.
un mio conoscente tempo fa mi ha detto che dopo 7 anni di matrimonio hanno deciso (e fatto) tagliare il letto matrimoniale (costoso) in due meta’ da un falegname – chiaro che lui ha dovuto migrare in una stanza meno bella/spaziosa e sua moglie e’ rimasta dove era. lui mi ha detto che non sopportavano piu’ il reciproco sudore , il respiro, sentire l altra persona vicina ecc – forse e’ un buon metodo per non rompersi a vicenda e cosi’ si ha un matrimonio lungo e top felice 🙂 🙂 …
il matrimonio non è assolutamente fattibile attualmente, mancano valori collettivi quali la pragmaticità, semplicità e responsabilità sociale che guidano la popolazione culturalmente verso obiettivi demografici; Tutto il contrario alle pretese moderne di smisurato benessere e la sua ostentazione che esasperano la tendenza ipergamica delle donne e la competizione maschile.
Chiedere ad una donna contemporanea di abbassare gli standard è come credere a Babbo Natale, una mera illusione (pagata poi a caro prezzo)
L’ascensore sociale non solo è inceppato ma anche quello demografico ormai è prossimo all’estinzione. Non solo fare figli diventerà infattibile per motivi culturali ma anche se questi ci fossero una volta adulti non sapranno a loro volta sostenere il peso degli errori generazionali passati che saranno crescenti. Il “motore” sociale non funziona piu da metà secolo ormai e il fallimento è alle porte.
L’unica salvezza è dirigersi su sistemi tradizionali in cui la donna ha mantenuto il suo ruolo sociale, quali alcuni territori d’Oriente e le sue isole, dove il matrimonio è ancora praticato e valorizzato. Piu di cosi non si può.
Un Saluto
Ok ma questa disamina suona un po’ come l’elogio dell’ipegamia socio-economica. Se una ragazza carina si “accontenta” (per i tuoi standard) del pescivendolo normaloide che le vuole bene e le è fedele, c’è da biasimarla per il suo essere poco scaltra? Che poi più gli uomini sono ricchi, più tradiscono (i mariti di Anna Valle ed Emily di Donato, ammesso che siano stati fedeli in questi anni, sono un’eccezione…) Per stare tranquilla una dovrebbe puntare a quelli che portano a casa tra i 1200 ai 1800€ al mese; e che abbiano un’estetica anonima, ovviamente
Spettacolo. Sottoscrivo tutto
Purtroppo, come noi non capiremo mai completamente loro, lo stesso vale e varrà sempre pure a parti inverse. Il problema della quasi totalità delle donne è che, a differenza della maggior parte di noi uomini, il loro essere maledettamente egoriferite e narcisiste le rende completamente incapaci di mettersi in discussione e cercare di immedesimarsi in noi, per capire come “funzioniamo”. Quelle con un minimo di valori e di sale in zucca tali da renderle capaci di farlo ci sono, ma sono di per sé rarissime e oltretutto già belle che prese nella maggior parte dei casi, quindi sperare di trovarne una è diventato come inseguire una chimera, specialmente in questa brutta epoca in cui viviamo.
Per il resto, da 24 enne, ritrovandomici praticamente immerso posso dirti che la situazione è molto più complessa di quel che può sembrare agli occhi di voi “più grandi”: l’ipergamia femminile ormai completamente fuori controllo, sommata all’assoluta promiscuità sdoganata e promossa ormai da anni dalla nuova cultura progressista, stanno man mano portando gli uomini a disinteressarsi e a distaccarsi sempre di più dall’altro sesso. Ormai le mie coetanee sono praticamente quasi tutte belle che bruciate; ci sono giovani donne che già a 21/22 anni hanno preso più uccelli di quanti ne possano aver visti le loro madri e le loro nonne insieme nell’arco di tutte le loro vite e che, a livello umano, sono già delle simbionti incapaci di ridere e di affezionarsi. Sia sui social vari, che anche parlando qua e là durante le varie uscite, ho notato che i primi a non voler investire tempo e risorse in una frequentazione siamo diventati proprio noi uomini; chi me lo fa fare di sprecare tempo, energie e finanze per cercare di entrare nelle grazie di una che nella migliore delle ipotesi non si affezionerà mai veramente a me e potrebbe rimpiazzarmi dall’oggi al domani non appena trova di meglio? (Per non parlare poi delle corna, altro scempio ormai sdoganato a tal punto da averlo reso la normalità.) Piuttosto, quelle risorse e quel tempo prezioso li investo per me, in qualcosa che mi faccia stare bene sul serio. (Es.: comprare quella macchina o quella moto per cui impazzivo da anni, imparare a suonare uno strumento, fare quel viaggio che ho è sempre sognato di fare, anche a costo di farlo in solitaria, ecc…) D’altra parte, si tratta semplicemente di ripagare la controparte con la stessa moneta, facendo però cose più sane.
Con ciò che ho detto non voglio assolutamente giustificare questo approccio, io stesso mi rendo conto e riconosco che è solo un meccanismo di coping, ma d’altra parte non si hanno valide alternative. Se la piazza offre solo vipere, nazifem mentecatte, psicopatiche, wallate depresse che si cercano il toy boy per riprovare l’ebrezza dei tempi perduti, e tanti altri tipi di disagi fatti persona, l’isolamento e il conseguente andare per la propria via sembrerebbe l’unica opzione sensata.
Beh ora c’è la moda della “famiglia monogenitoriale” che in parole povere significa farsi ingravidare dal primo cazzo che capita e continuare tranquillamente il delirio dimostrando al “mondo” (cioè a nessuno) che sono ancora di più al massimo possibile della emancipazione perché sono pure madri. Brave le idiote… La vera famiglia ve la sognate e l’inferno che seminate è la giusta punizione per la vostra idiozia.
In un articolo delle ultime ore, viene intervistata la legale di Alessia Pifferi, da me già citata in un commento precedente!
Fa sorridere, ovviamente amaro, la frase della legale, che definisce la sua assistita “una persona che è sempre stata sola”.
Sì, giuro che ha detto proprio questo!
Mi sono trovato ha pensare che, con un compagno fisso, questo situazione non si sarebbe creata.
Lei non era sola perché non avesse nessuno (i bambini non li portano le cicogne), ma perché voleva un certo tipo di uomo!
Come ho detto, l’ipergamia femminile, è dannosa per le donne stesse, e questo è, purtroppo, solo il primo caso.
Aspettiamoci altri episodi di cronaca simili, negli anni a venire!
Al di là del fatto che ogni anno nascono più maschi che femmine in Italia (basta guardare le statistiche), considerando che ogni anno il numero di nati è inferiore rispetto agli anni precedenti, la possibilità per un uomo di stare con una donna più giovane diminuisce, mentre per le femmine ciò riduce la concorrenza potento contare su un numero di maschi di età superiore molto vasto. C’è proprio una sproporzione nei numeri. Per molti uomini l’unica possibilità è cercarsi una donna all’estero, visto la mancanza numerica. Se nascessero più femmine che maschi si potrebbe raggiungere un equilibrio perfetto, e le donne italiane smetterebbero di tirarsela (forse).
Bell’articolo.
Come se alle donne fregasse una pippa di quello che tu pensi sia meglio per loro. Vivono una realtà che tu a quanto pare non hai compreso. Non sono alla ricerca del principe azzurro e figliare ed esser succubi di un uomo è davvero l’utima cosa che vogliono e non per il femminismo ma per le opportunità che la vita moderna gli da. Perché mai dovrebbero sprecarla a cambiar pannolini ed a cucinare per uno sconosciuto? Al contrario di ciò che pensi tu, non è naturale per tutte loro volere una famiglia, per alcune forse è figliare, ma di sicuro non nel modo in cui piace a te. Quella favoletta che racconti vale nelle realtà rurali di qualche paese in via di sviluppo e solo per alcune di loro, quelle che non hanno abbastanza testa da andarsene.
D’accordo in tutto, uno dei migliori articoli mai letti. Io questo concetto dell’eta’ lo sostengo da sempre, la donna deve essere assolutamente piu’ giovane in una relazione sana. Conosco delle matte che instaurano relazioni con maschi (beta ovviamente) addirittura piu’ giovani di loro, non rendendosi conto che con il tempo le lasceranno in cerca donne piu’ giovani (per fortuna) … Comunque sono d’accordo su tutto tranne su una piccola cosa, a me le ragazze tatuate piacciono
…ottimo articolo che e‘ perfetto se si vuole una societa’ funzionante. (coloro pieni di soldi e potere fanno quello che vogliono – io-io-io – che on the long run non ha comunque nessuna importanza)
poi c’e’ il corretto commento della lettrice che sottolinea l’ attrazione sia una cosa che sparisce in un batter di ciglio. Allora? Uno deve sacrificarsi nella copia, perche’ ci sono i figli, perche’ hanno comperato i mobili nuovi, e anche la TV e ‘ nuova , e poi ci sono i parenti e vicini?
un errore fondamentale che viene fatto e’: ci si basa sul passato, sui bei tempi che si ha avuto (un, due anni) e allora si pensa che non si possa eliminare il tutto. questo non vale solo per le relazioni, e le ditte che si comportano cosi’ in genere vanno in default. E’ un errore fondamentale, si vuole passare i prossimi decenni assieme – buttar via il tempo – anche se niente funziona piu’ ?
si-forse-no, allora divorzio, e tutto inizia da capo — detto tante volte l unica cosa che potrebbe far senso e’ un matrimonio a tempo con un ‘opzione per prolungare. Quando e’ stato inventato il matrimonio per primo non si viveva cosi’ a lungo e poi non esisteva il matrimonio “per amore” ecc ma ci si sposava per delle cose concrete “io ho attivita’ da contadino e la tua famiglia produce strumenti per lavorare la terra”, staranno top bene assieme.
l ‘ atra cosa strana e’ che si parla di felicita’ anzi che si deve massimare la stessa. Cosa ci dice l’ ottimizzazione matematica: si ha una funzione target (felicita’) ma ci sono troppe funzioni con restrizioni di ogni giorno cosi’ alla fine ne esce qualche cosa tipo felicita’-light e non basta il solito panino come cantato. E’ meglio di niente ? forse. Si ha una felicita’ light, una vita light, una moglie light, tutto light (andrebbe solo bene se una avesse piu’ di una vita o se la scienza del futuro fa resuscitare l ‘ individuo)
poi: le donne vogliono per default essere madri ? penso sia leggenda metropolitana – ca il 20% delle stesse non vogliono figli e se il maschio insiste lo sfancullano …