
Cechi e Slovacchi
L’area dell’attuale Repubblica Ceca è stata abitata fin dalla Preistoria, con prove di insediamenti umani risalenti al Paleolitico e al Neolitico. Tra i siti archeologici più importanti vi sono Dolní Věstonice e Předmostí, nei pressi di Brno, dove sono stati rinvenuti tre resti di Homo sapiens risalenti a circa 32000 anni fa, oltre a strumenti in pietra e manufatti artistici, come la celebre Venere di Dolní Věstonice. I tre uomini, che erano stati seppelliti assieme, geneticamente formano un raggruppamento a sè, e derivano da un miscuglio di cacciatori-raccoglitori occidentali e orientali.

Anche la Slovacchia ha regalato interessanti scoperte. Nel 1990, nei pressi di Moča, un cranio del tardo Paleolitico in ottimo stato di conservazione venne estratto dal fondo del Danubio, mentre più a nord la Grotta di Gánovce restituì un raro calco naturale del cranio di un uomo di Neanderthal, che testimonia la presenza di questa specie nell’Europa centrale. Sequenze ininterrotte di dna Neanderthal si osservano anche nel patrimonio genetico del reperto scheletrico di Zlatý kůň, appartenente a una donna che doveva avere avuto antenati Neanderthal non più indietro di 5 o 6 generazioni.
I cechi e gli slovacchi prendono però forma come popolo moderno solo intorno al Medioevo. Essi derivano dagli slavi che migrarono nell’Europa centrale tra il V e il VI secolo d.C., partendo dalle steppe dell’attuale Ucraina, Bielorussia e Polonia orientale. Originariamente, come tutti i popoli indoeuropei, essi erano di fenotipo nordico o almeno nordicheggiante, quindi con cranio e viso lungo, naso dritto e sottile, mento sporgente e tratti chiari, ma persero gran parte della forma originaria prima ibridandosi con le popolazioni preesistenti e poi ripopolandosi con nuove etnie di gruppi alpini più brachicefali.
Per la precisione, i crani boemi (Rep. Ceca occidentale) passarono da un indice cefalico medio di 75-76 nel VI secolo d.C a 80-81 alla fine del Medioevo, e dopo la peste del 1520 i punteggi si alzarono ancora rapidamente, per arrivare fino a 85 nel XVIII secolo. Abbiamo già osservato un fenomeno simile nei frisoni, ma quello dei Cechi è uno dei cambiamenti morfologici più radicali mai documentati in antropologia.
Nel XII secolo, le popolazioni germaniche inizialmente scacciate dalla Cechia ritentarono un’avanzata verso est. A differenza di quanto accadde ai Venedi (ex slavi della Germania Orientale) i Cechi riuscirono a contenere l’avanzata, ma quasi tutta l’area di confine, quella dei cd. Sudeti reclamati da Adolf Hitler alla conferenza di Monaco del 1938, rimase culturalmente e linguisticamente germanizzata per secoli.

Dalla mappa soprastante si nota come tutta l’area della Cecoslovacchia agli inizi del 1900 fosse etnicamente molto disomogenea. I Cechi, confinati in Boemia e Moravia, erano circa il 50%, i tedeschi il 23%, gli slovacchi il 16%, gli ungheresi il 5%, i ruteni il 4%, gli ebrei e tutti gli altri il 2% rimanente. Benché minoranza, i tedeschi avevano un forte potere economico in Rep. Ceca. Nei primi del 1900, a Praga i tedeschi erano solo il 10% (di cui il 40% ebrei tedeschi, come Franz Kafka), ma costituivano la classe dominante.
Cecoslovacchia: Genetica

L’aplogruppo y prevalente fra cechi e slovacchi è l’indoeuropeo R1a, in particolare nella subclade slava M-458. Ad ovest tuttavia esso lascia spazio al celtico R1b e al germanico I1.
Aplogruppo | Cechia (%) | Slovacchia (%) |
---|---|---|
R1a (Slavo) | 30.3% | 38% |
R1b (Celtico) | 27.1% | 12.7% |
I1 (Germanico) | 10.9% | 7.3% |
I2a (Balcanico) | 9.8% | 17.6% |
G (Nord Caucaso) | 6.5% | 4.2% |
E (Mediterraneo/Africa Occidentale) | 5% | 8.5% |
J (Medio Oriente/Mediterraneo) | 5.5% | 5.4% |
N (Finlandese/Estone) | 2.6% | 3.6% |
Anche all’autosomico di 23andme gli slovacchi mostrano una maggiore percentuale di genetica est europea e una minore percentuale di dna nord europeo. Qui sotto a sinistra e al centro due utenti cechi e, a destra, nettamente distinto, un ebreo cecoslovacco (gli ebrei cecoslovacchi sono quelli che segnano più ashkenazi in assoluto su 23andme).

Qui invece tre utenti slovacchi.

In generale, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Austria e l’Ungheria, avendo storicamente sperimentato la migrazione degli stessi gruppi etnici, facilitata dal dominio asburgico, presentano affinità genetiche che le collocano in un contesto mitteleuropeo abbastanza omogeneo.
Cecoslovacchia: Tratti Somatici

La pigmentazione dei cechi, in particolare dei boemi, è simile a quella dei tedeschi meridionali. Il loro colore di capelli più comune è il castano intermedio, che si osserva nel 47% della popolazione. Solo il 17% ha i capelli castano scuro, e i capelli neri sono eccezionali. Tra le tonalità di marrone chiaro e biondo, la tonalità dorata è più comune di quella cenere. Circa il 38% degli occhi è marrone, ma il marrone chiaro è più comune del marrone scuro; occhi blu puri si trovano nel 18%, e il resto è perlopiù di colore chiaro misto.
Sia cechi che slovacchi appartengono principalmente ai fenotipi alpino e dinarico, con alcune variazioni regionali.
In Rep. Ceca il fenotipo predominante è alpino o subnordid. In Boemia sono molto comuni anche i norici, ovvero gli ibridi di dinarico e nordico, mentre i dinarici più scuri si trovano maggiormente nella Moravia e nella Slovacchia. L’antropologo Carleton Coon osservava come in Moravia ci fosse una forte concentrazione di dinarici specialmente tra i minatori, che sembravano formare un gruppo speciale con peculiarità razziali e occupazionali.
Gli slovacchi hanno una maggiore influenza Dinarica, specialmente nelle regioni orientali, dove sono presenti anche elementi Uralici e Baltidi (nelle aree etnicamente ucraine).
Il West Baltid è più comune in Slovacchia rispetto alla Repubblica Ceca, ma in entrambi i Paesi rimane minoritario rispetto agli altri fenotipi.
Le influenze mediterranee e pontiche sono più evidenti tra gli slovacchi, soprattutto nelle aree più meridionali e orientali.
Alcuni esempi:
Alpino: faccia tonda, testa tonda, naso corto, pedomorfico, capelli bruni


Subnordid: come sopra ma depigmentato da influssi nordici

Dinarico: naso arcuato, testa alta, mento alto, viso triangolare, capelli bruni

Norico: come sopra ma depigmentato da influssi nordici

West Baltid: viso squadrato, faccia larga, mandibola larga, tratti grezzi, depigmentato

Altri esempi misti


Nazionale ceca e slovacca


In conclusione
Cechi e slovacchi condividono una base genetica comune di origine slava, influenzata da apporti tedeschi, alpini e neolitici. Entrambi presentano una predominanza dell’aplogruppo R1a, con differenze nelle percentuali di R1b (celtico) e I2a (balcanico), più marcate in Slovacchia.
Anche i tratti somatici mostrano somiglianze, con fenotipi alpini e dinarici prevalenti. I cechi tendono a una pigmentazione più chiara, simile ai tedeschi meridionali, mentre gli slovacchi, specie nelle regioni orientali, presentano maggiori influenze dinariche, uraliche e baltiche.
Nonostante le variazioni regionali, entrambi i popoli rientrano nel quadro mitteleuropeo, riflettendo una storia di mescolamento etnico e culturale.
Trovo le donne ceche fra le più belle al mondo. Rientrano sicuramente ( insieme alle slovacche) nella top five della mia personale classifica che include i paesi baltici, la Russia, l’ Ucraina, l’ Ungheria, anche se ci metterei anche la Danimarca.
È vero che quando sono bionde sono dorate, molto luminose.
Fra l’ altro, ho sempre pensato che, aldilà del picco estetico che ha ogni paese, la forza della Repubblica Ceca è quella di avere una delle percentuali più alte al mondo di donne con un livello estetico altissimo rispetto alle altre.
Basta farsi un giro per Praga o per Brno per rendersi conto di stare in una sfilata di moda in cui si possono vedere tante belle ragazze in una sola piazza o strada o in soli 10 minuti di camminata.
Sono spesso alte, non altissime e mai alte quanto le russe, ma molto ben proporzionate e con dei bei lineamenti del viso anche se a volte sono un po’ troppo marcati e spigolosi.
Caratterialmente sono molto gentili e socievoli.
È un tipo di donna che consiglierei anche per le relazioni stabili e durature.
Ma quindi i west baltid sentono l’esigenza di buttarsi per terra per chiedere un calcio di rigore?
In est europa le donne sono tendenzialmente più belle degli uomini, in europa occidentale il contrario, interessante come cosa.
A Brno mi piaceva una ragazza di la sovrappeso ma bellissima di viso. Aveva gli occhi verdi acqua con la palpebra nascosta e tirati in alto contrastanti con i capelli neri; mandibola poco pronunciata, zigomi idem. Era un alpina nordicizzata con influssi mongoli, alta come me. Il viso troppo bello spegneva il suo sovrappeso. Mai capitato con italiane, albanesi, polacche, ucraine, spagnole o rumene.
Era molto gentile e socievole, ma non voleva un rapporto a distanza, mi ha detto che le piacevo.
Le ragazze di Brno sono piu socievoli che a Praga. La ex del mio amico mi ha detto che e’ cosi perche’ Praga all’epoca era in via di sviluppo economico e cominciavano a girare soldi e non avevano bisogno del turista italico morto di figa come nel 1980. A Praga all’epoca gia erano un po’ scostanti per via dell’invasione di turisti morti di figa napoletani e romani imbarazzanti che viaggiavano co sti Ryanair del cazzo. Maledetti!
Anche qui, come nel caso degli olandesi, vi sono “due estremi”: o estremamente belle o estremamente brutte.
La loro orribile lingua (e il loro accento piagnucoloso-aggressivo) parlata da una figa le dà sempre quel che di zoc*ola dell’est, però fà un po’ di sesso… mentre parlata da una brutta o da un uomo dà sempre l’impressione di “rissa imminente”.
Magari ti hanno appena chiesto: “ehy carissimo, posso offrirti da bere?” ma suona sempre un po’ come un “tu italianji merda, yo spache botiljia y amaze familijha!”…
In sintesi: slavi… LOL!
Interessante. Puoi scrivere qualcosa di simile su ucraini, russi e bielorussi?
L’unico grosso difetto delle donne ceche e’ l’altezza ( 166 cm ): sono alte solo un centimetro in piu’ delle concettine italiche.